I bambini obesi possono ringiovanire con dieta sana e esercizio fisico

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I bambini con dieta sana e esercizio fisico regolare ringiovaniscono. Il ché è tutto dire, ma stiamo parlando dei bambini obesi. I benefici di una vita sana è dimostrato anche a livello cellulare. Lo conferma una ricerca pubblicata su Pediatric Obesity secondo la quale sei mesi di allenamento regolare e buona alimentazione aumentano la lunghezza dei “telomeri”, le capsule che si trovano all’estremità dei cromosomi. Insomma i bambini in sovrappeso o obesi invecchiano precocemente e l’elica del dna tende a sfibrarsi prima del tempo.

Obesità grave è un pericolo

Thomas Robinson, professore di Pediatria della Scuola di Medicina dell’Università di Stanford, California, che ha condotto la ricerca con altri esperti e medici spiega: “abbiamo osservato che i comportamenti raccomandabili che tutti conosciamo – mangiare meno cibi ricchi di grassi e ricchi di zuccheri e assumere meno calorie, aumentare l’attività fisica e diminuire il tempo trascorso davanti allo schermo – possono ridurre l’invecchiamento biologico associato all’obesità nei bambini.” La ricerca ha coinvolto 158 tra bambini e bambine tra gli 8 e 12 anni; 55% femmine, 29% bianchi, 52% latini, 8% asiatici e 11% isolani del Pacifico, altri o multietnici. Tutti sono stati classificati secondo l’indice di massa corporea e il 57% è risultato con obesità grave.

La dieta semaforo

I bambini e le bambine, assieme ai genitori, hanno ricevuto una “dieta a semaforo” dove il rosso indicava i cibi da limitare, verde quelli “buoni” e arancione i cibi da praticare con moderazione. Nessun cibo è stato escluso, ma a tutti è stato insegnato un approccio equilibrato all’alimentazione e tutti i bambini hanno praticato esercizio fisico e limitato il tempo trascorso davanti alla televisione o al computer. I risultati dell’intervento sono stati elaborati dopo sei mesi e dopo un anno ed è stato confermato non soltanto il dimagrimento, ma anche il miglioramento dei telomeri, aumentati tutti in modo significativo. Poi l’effetto yo-yo, ovvero alla ripresa del peso, ha fatto riemergere l’accorciamento delle capsule dei cromosomi. “È incredibile vedere gli effetti sui cromosomi di queste terapie comportamentali” ha commentato Robinson, e soprattutto dopo un così breve periodo di tempo. Questo ha fatto concludere che la misurazione dei telomeri potrebbe diventare un biomarcatore utile per valutare i cambiamenti in risposta agli interventi comportamentali sull’alimentazione delle persone.