Una proposta innovativa: più Stato ma per rafforzare le imprese deboli

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Ministero sviluppo economico

Tornare alla filosofia delle Partecipazioni statali con un Dipartimento da istituire all’interno del Ministero per lo Sviluppo Economico, per sostenere non i grandi interessi ma le medie e piccole imprese.


Vincere la sfida della crescita è possibile, ma c’è un rischio, quello, che si faccia troppo per i big dell’economia e si tralasci le piccole imprese. Le si tralasci al punto da farle morire. Siamo convinti che i fondi saranno spesi, che l’impegno del presidente Draghi ci sarà, ma la parte del leone la reciteranno i grandi gruppi. Quelle società che per motivi strategici nazionali hanno divorato somme infinite dando poco, molto poco al Paese. Al contrario le piccole imprese, le centinaia di migliaia di laboratori artigianali, il commercio, il turismo, i lavoratori autonomi, faranno una grandissima fatica ad uscire dall’emergenza. Sono le imprese che porteranno sulle loro spalle il peso massimo del fisco, della burocrazia, delle penalizzazioni di ogni sorta.

 

RIFORMARE LA PRESENZA DELLO STATO IN ECONOMIA

Bisogna avere il coraggio di dire che grandi gruppi hanno tolto molto alle ricchezze dell’Italia, che le privatizzazioni hanno portato a delle aberrazioni sociali ed economiche, con il famigerato detto: “gli utili vanno ai privati e i debiti allo Stato”, che rispecchia una triste realtà. Siamo convinti che è possibile cambiare direzione. Il ritorno, ad esempio, delle Partecipazioni statali con un dipartimento da istituire all’interno del Ministero per lo Sviluppo Economico, è una via importante nel sostenere non i grandi interessi ma le medie e piccole imprese. Ci appare chiaro che dare fondi – con percentuali modeste – per mini ristori, magari solo per pagare le bollette scadute non è un aiuto, è solo sopravvivenza. Noi proponiamo che la mano delle partecipazioni statali sia di vero sostegno a chi conta sulla crescita partendo dal suo lavoro. Rafforzare commercio, artigianato, turismo, lavoro autonomo, facendo in modo che lo Stato riconosca loro come la forza motrice dell’economia Italiana. Sarebbe un grande risultato.

 

SOSTENERE I PIÙ DEBOLI CHE PRODUCONO

Far crescere dal basso, dare sostegno a chi non ha Cda milionari o lobbisti nei punti giusti, perché l’economia italiana cresce dall’impegno operoso delle imprese. Se continuano a dare decine e milioni di euro ai grandi gruppi i cui risultati, se non il protrarsi di fallimenti, sono sotto gli occhi di tutti, allora non basteranno i soldi dell’Europa – che ricordiamolo per una parte rilevante sono nuovi debiti – perderemo un’altra occasione per ridare energia allo sviluppo. Lo Stato ha uomini, capacità, un sistema di welfare in grado di essere d’aiuto non sprecando soldi pubblici, ma valorizzandoli. Si lavori ad una svolta, si creda veramente, e sarebbe un segnale nuovo, a quanti puntano nel proprio lavoro, sul proprio impegno ma beneficio di tutti.