Sanità e Pnrr. La corsa di bandi e progetti. Boccata di ossigeno per gli ospedali In arrivo 24 miliardi. Round con le Regioni

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Arginare la fuga del personale ospedaliero?

Forse ci riuscirà il Pnrr . Sul tavolo ci sono risorse per circa 24 miliardi per una svolta che potrebbe far cambiare idea ai medici per riportarli a credere nella sanità pubblica ottenendo quei riconoscimenti tanto auspicati da sindacati e Associazioni di categoria. Ci saranno fondi per nuovi ospedali, per ammodernare quelli esistenti, per creare strutture sanitarie pubbliche di assistenza, migliorare la diagnostica con apparecchiature moderne. Bandi e fondi  anche per  ricerca e corsi di specializzazione.

Progetti in tempi rapidi

I tempi sono ristretti e si inizia subito, il prossimo 12 gennaio con la Conferenza Stato-Regioni per l’acquisizione dell’intesa dello schema di decreto che il Ministro della salute ha definito per la prima ripartizione delle risorse. Fondi destinati alle Regioni per i progetti del Pnrr e del Piano nazionale degli investimenti complementari (Pnc). Lo schema prevede che ciascuna Regione attui il proprio piano operativo con i piani di azione per il raggiungimento delle milestone (i punti di controllo) e dei target da centrare entro il 28 febbraio 2022. Lo stesso schema indica nella data del 31 maggio 2022 come il termine entro il quale sottoscrivere il Contratto istituzionale di sviluppo.

I fondi in ballo

Per la sanità le risorse del Piano nazionale di Ripresa prevede 15,63 miliardi di euro. A cui si aggiungono i fondi per 1,71 miliardi di euro del React-EU; ed ancora 2,89 miliardi di euro arrivano dal Fondo Complementare (di questi 2,39 miliardi a titolarità del Ministero della salute). Il Piano per la sanità prevede due riforme, più 8 ambiti di investimenti, infine gli obiettivi da raggiungere sono 28.

Cosa prevede la riforma

Il Piano per la sanità ha come obiettivo un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza sanitaria territoriale.
Il Ministero con le Regioni ha effettuato un lavoro di istruttoria per garantire l’entrata in vigore della riforma entro il 30 giugno 2022. È stato costituito un gruppo di lavoro con rappresentati delle regioni e coordinato da Agenas. L’Agenzia ha trasmesso già al Ministero della Salute la relazione dove di indica lo schema di riforma dell’assistenza territoriale. La proposta è in corso di approfondimento da parte del
Ministero poi ci sarà l’invio alla Conferenza Stato Regioni per l’acquisizione dell’intesa.

Professioni, corsi e competenze

Il Piano dedica più capitoli allo “Sviluppo delle competenze tecniche, professionali, digitali e manageriali del personale del sistema sanitario”. Per capire bisogna fare un passo indietro e tornare al luglio 2021 quando è stato determinato il numero globale dei medici specialisti da formare per il triennio 2020-23. In seguito il Ministero dell’università e della ricerca, sentito Ministero della Salute, ha assegnato i contratti ai singoli atenei. I due Ministeri hanno poi lavorato alla definizione di un protocollo per garantire la collaborazione necessaria per il monitoraggio dell’attuazione dell’intervento sui contratti aggiuntivi di formazione medico-specialistica.
In merito alle borse di studio per la medicina generale, la Commissione salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha preventivamente definito il fabbisogno formativo regionale di medici di medicina generale per il triennio 2021-2024 e ha comunicato il riparto tra le Regioni dei 900 posti aggiuntivi per il corso di formazione specifica in medicina generale. Il concorso nazionale per accedere ai corsi regionali di formazione in medicina generale si svolgerà nel febbraio 2022.

Gli investimenti

Tra le misure che hanno priorità ci sono le “Case della Comunità e presa in carico della persona”.
Il ciclo di incontri per una prima ricognizione dei progetti è stato concluso. Entro il 28 febbraio 2022 ciascuna Regione definirà il proprio piano operativo con i piani di azione per individuare i siti adatti. In dirittura d’arrivo anche l’esame dei progetti che individua nella “Casa come primo luogo di cura e telemedicina”. Entro il 28 febbraio 2022 ciascuna Regione definirà il proprio piano operativo. All’interno del gruppo di lavoro Telemedicina, è stato costituito il sottogruppo di lavoro per la definizione delle linee guida dell’assistenza domiciliare.

Ospedali di Comunità

Nel Piano c’è il Rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture. Entro il 28 febbraio 2022 ogni Regione dovrà definire il proprio piano operativo con piani di azione per l’individuazione dei siti adatti.

Nuove tecnologie

Entro il 28 febbraio 2022 ciascuna Regione dovrà definire il proprio piano operativo per la definizione puntuale degli interventi di ammodernamento tecnologico (grandi apparecchiature) e di digitalizzazione dei DEA.

Ospedale sicuro

Sono invece in via di conclusione gli approfondimenti con le Regioni per gli interventi e i fondi previsti dal Piano. Entro il 28 febbraio 2022 ciascuna Regione dovrà definire il proprio piano operativo con tutte le indicazioni di azione per gli interventi infrastrutturali.

Nuove tecnologie

Fondi saranno destinati al “Rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, l’elaborazione, l’analisi dei dati”.
L’accordo è stato raggiunto tra il Ministero della salute Dipartimento della transizione digitale per disciplinare i rapporti giuridici tra le parti per la realizzazione del Fascicolo sanitario elettronico, in particolare in merito alla creazione di una repository centrale, di servizi e interfaccia user-friendly, completamento della digitalizzazione documentale.

È stata introdotta la legislazione UE sulla protezione dei dati personali (Gdpr) nell’ordinamento italiano, per consentire al Ministero della salute e alle altre Agenzie Sanitarie Nazionali di trattare dati individuali per scopi di interesse pubblico. Sottoscritti anche i primi contratti esecutivi per avviare le attività tecniche necessarie al potenziamento dell’infrastruttura tecnologica e applicativa del Ministero della salute, alla progettazione e implementazione di SDK specifici “da mettere a disposizione delle Regioni o di qualsiasi altro ente esterno al Ministero per facilitare l’interoperabilità, la semantica/ontologia tra entità del Servizio sanitario nazionale”, si legge nella nota di presentazione del Pnrrr, “nonché alla reingegnerizzazione e modernizzazione del Portale del Ministero della salute e alla realizzazione della piattaforma dei registri di patologia. In particolare, si è fatto ricorso a Consip per i contratti esecutivi”. Già sottoscritti, sempre nell’ambito dei contratti quadro Consip, i contratti esecutivi per la realizzazione della Piattaforma nazionale per la diffusione dei servizi di telemedicina.

Ricerca bio medica

Capitolo di grande attualità la “Valorizzazione e potenziamento della ricerca biomedica del Sistema sanitario nazionale”.
Sono stati predisposti i temi da porre alla base dei bandi di ricerca. La proposta verte su due bandi (massimo entro il 2023 e massimo entro il 2025) che prevedono la presentazione di progetti di ricerca di durata biennale a cui sarà destinato fino ad un massimo di 1 milione di euro a progetto con partecipazione congiunta delle strutture del Servizio sanitario nazionale e del Sistema nazionale della ricerca e dell’università.

Bandi e fondi

Il primo bando riguarderà le malattie rare (50 milioni), le malattie croniche non trasmissibili, ad alto impatto sui sistemi sanitari e socio-assistenziali (0,162 milioni); la verifica teorica (proof of concept, 50 milioni). Sono in corso le interlocuzioni per la predisposizione del bando tra l’Unità di missione dell’attuazione del Piano la Direzione generale della ricerca e dell’innovazione e il Ministero dell’economia e delle finanze, con un’ipotesi di pubblicazione del bando per la presentazione delle proposte progettuali entro la prima metà del 2022.