Decine e decine di telefonate al giorno, sui cellulari e sui numeri fissi, a tutte le ore, di pranzo, di cena e del week end compresi, per promozioni commerciali. Si vorrebbe aver pena degli operatori dei call center, poveri cristi che svolgono un lavoro alienante e sottopagato, ma senza successo. Ciononostante loro tentano di aggirare l’ostacolo in tutti i modi, presentandosi amichevolmente con il nome di battesimo o bluffando.
A dirimere questo selvaggio West telefonico sono arrivate le disposizioni del Consiglio dei ministri del 21 gennaio 2022, che ha approvato, in esame definitivo, un nuovo regolamento del Registro Pubblico delle Opposizioni, da adottarsi con decreto del Presidente della Repubblica. La riforma va a migliorare qualcosa che esisteva già, perché il Registro delle opposizioni era stato istituito una decina di anni fa con i medesimi intenti ma riservato solo ai numeri di telefonia fissa già presenti negli elenchi telefonici.
Le novità del nuovo Registro
Le principali novità per gli utenti introdotte dal nuovo regolamento comprendono la possibilità di inserire nel registro delle opposizioni anche i numeri di cellulari; la possibilità di opporsi alla ricezione delle chiamate indesiderate effettuate tramite sistemi automatizzati; la revoca dei precedenti consensi per fini commerciali espressi dagli utenti automaticamente all’iscrizione al Registro Pubblico delle Opposizioni (Rpo); l’iscrizione d’ufficio all’Rpo dei numeri che non compaiono nell’elenco telefonico. È possibile poi estendere il divieto a promozioni commerciali anche cartacee agli indirizzi associati ai numeri telefonici.
Giorgetti: un fenomeno inaccettabile
“Sono soddisfatto – ha commentato il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti – perché abbiamo approvato un’altra riforma importante molto attesa dai cittadini che hanno il diritto veder tutelata la loro privacy da attività promozionali invasive”. Soddisfazione anche da parte del Presidente del Garante della Privacy: “La modifica normativa – ha, infatti, dichiarato Pasquale Stanzione -, pur assicurando ampio spazio alla concorrenza e all’iniziativa commerciale, offre tutela ai cittadini rispetto a un fenomeno particolarmente invasivo e intollerabile, soprattutto per i più vulnerabili”.
Tempi lunghi di attivazione
Resta solo il problema di quando saremo realmente liberati dalle fastidiose chiamate. Sul sito del Registro a tutt’oggi si legge: “Il regolamento è stato aggiornato in corso d’opera per recepire le modifiche del decreto-legge n. 139/2021, detto anche DL Capienze. Per l’avvio del nuovo Registro bisognerà comunque attendere le tempistiche previste dal regolamento, che prevede l’attivazione del servizio per contraenti telefonici e operatori di telemarketing entro 120 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e comunque non oltre il termine massimo del 31 luglio 2022”. “È da 4 anni esatti che attendiamo il nuovo registro – scrive preoccupato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori -. Un tempo smisurato, sproporzionato e inaccettabile. Resta da capire quando il consumatore potrà effettivamente e materialmente iscriversi al nuovo registro. Non vorremmo dovesse attendere ancora per mesi. Gli italiani sono arcistufi di essere molestati al telefono”.