Il passaggio all’elettrico è la soluzione più accreditata per quanto riguarda la mobilità urbana. A Padova, in occasione della prima edizione di “Duezerocinquezero”, forum sull’energia e la sostenibilità promosso da AssoESCo – l’Associazione delle aziende italiane che promuovono, progettano, realizzano e facilitano gli interventi di efficienza – e patrocinato dai ministeri della Transizione Ecologica e delle Infrastrutture e dei Trasporti, si è parlato di “Un’economia a basse emissioni per città, imprese e mobilità sostenibili”.
Giovannini: pianificare e programmare senza politiche oscillanti
Il forum è stata l’occasione per il ministro delle Infrastrutture e la mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, per annunciare un nuovo allegato “infrastrutture e trasporti” al Def di prossima uscita. “All’interno del documento abbiamo provato a fornire una visione più integrata del settore ferroviario, autostradale, dei porti, della logistica, della mobilità ciclabile. Interventi di pianificazione, interventi finanziari e riforme sono i tre pilastri su cui si deve basare il cambiamento di paradigma che abbiamo davanti, in vista della decarbonizzazione nel 2050”. E per passare dalle parole ai fatti è prevista anche la ricostituzione del comitato interministeriale per le politiche urbane.
Trasformare il trasporto pubblico in un insieme di servizi integrati
Il primo cambiamento previsto è il passaggio dal concetto di trasporto pubblico locale (TPL) a quello di mobilità locale sostenibile (MLS), in cui si devono integrare i servizi di sharing, ciclabilità e di tutte le altre forme di servizi che stanno emergendo per trasformare la mobilità in un insieme di utilities. “Non c’è solo il rinnovo del parco autobus – ha spiegato Giovannini -, ma le regole che riguardano le aziende locali di trasporto. Le proposte che formuleremo spero saranno oggetto di una delega nella legge sulla concorrenza”.
Elettrico via maestra per i veicoli piccoli. Problemi per i mezzi pesanti, navi e aerei
Gli studi sulla decarbonizzazione dei trasporti indicano che per moto, auto e veicoli commerciali la via da seguire è l’elettrificazione. Per gli autobus urbani si punta su una formula mista tra propulsione elettrica e a idrogeno, che però ha delle complicazioni in più per forniture e tempi di ricarica. Per i veicoli pesanti, navi e aerei le cose sono più complicate. Nel suo intervento incentrato sulle politiche d’incentivazione della mobilità sostenibile, il ministro ha precisato che “per i veicoli pesanti il mercato è diviso in varie parti, mentre nel settore marittimo e aereo ci sono problemi ancora più rilevanti, perché sono mezzi che si devono interfacciare con paesi lontani, coi quali serve un coordinamento, per permettere ai mezzi di avere carburante o energia sufficiente per tornare indietro”. Per maggiori dettagli il ministero presenterà nei prossimi giorni un nuovo Rapporto che si unisce a quelli già presentati nel 2022 sulla decarbonizzazione e l’impatto del cambiamento climatico sulle infrastrutture.