A sorpresa, l’ex segretario di Stato Usa, Henry Kissinger, intervenendo al World Economic Forum di Davos, si è detto convinto che il governo di Kiev dovrebbe rinunciare a una parte del suo territorio per la pace e che l’Occidente dovrebbe guardarsi dal voler infliggere una sconfitta schiacciante alla Russia per le conseguenze disastrose che potrebbe avere nel lungo termine sulla stabilità in Europa. “La linea di demarcazione – ha suggerito Kissinger – dovrebbe essere un ritorno allo status quo ante, altrimenti la guerra non riguarderà più la libertà dell’Ucraina, ma una nuova guerra contro la stessa Russia”.
Von der Leyen: “L’Ucraina deve vincere”
Parole spiazzanti che stridono nettamente con quanto ribadito solo poche ore prima dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “L’Ucraina deve vincere questa guerra e l’aggressione voluta da Putin deve risolversi in un fallimento strategico. Noi faremo tutto ciò che è in nostro potere per aiutare gli ucraini a vincere “. Per la presidente i ricatti che la Russia sta attuando attraverso il controllo delle forniture di gas e petrolio, ma anche del grano e del mais bloccando le esportazioni dall’Ucraina, avranno ripercussioni a livello globale gravi e inaccettabili: “Le conseguenze di questi atti vergognosi – ha detto von der Leyen – sono sotto gli occhi di tutti, i prezzi sono alle stelle e sono i Paesi più deboli a pagare il prezzo più alto”.
“Questo conflitto sta creando onde d’urto in tutto il mondo – ha proseguito – interrompendo ulteriormente le catene di approvvigionamento già tese dalla pandemia. Sta ponendo nuovi oneri alle imprese e alle famiglie e ha creato una fitta nebbia di incertezza per gli investitori di tutto il mondo. E sempre più Paesi e aziende devono ora far fronte all’aumento dei prezzi dell’energia come diretto risultato dell’imperdonabile guerra di Putin”.
Stoltenberg:” La libertà è più importante del libero scambio”
Anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, nel suo intervento ha ribadito la ferma convinzione degli Alleati ad aiutare gli ucraini a “difendersi”, perché, al di là dello shock iniziale per la brutale aggressione, non c’è stata nessuna sorpresa verso uno degli atti di aggressione militare meglio previsti di sempre.
Per questo, dalla prima invasione dell’Ucraina nel 2014, la Nato si è fatta trovare pronta, dispiegando forze aggiuntive sul versante orientale dell’Alleanza. Stoltenberg, pur confermando che non ci sarà nessun “coinvolgimento diretto” dell’Alleanza nel conflitto, ha voluto ricordare che la libertà è un valore al di sopra degli interessi economici, “è più importante del libero scambio”, ha detto a Davos, mettendo in guardia sulla possibilità che “le relazioni economiche con i regimi autoritari” possono generare vulnerabilità.
Mykhailo Podolyak: “Gli ucraini occupati a difendere la democrazia”, non Kissinger
Dal canto suo, il diplomatico americano ha voluto, comunque, mettere in guardia sulle conseguenze dell’isolamento della Russia, che potrebbe allontanarsi completamente dall’Europa e cercare una alleanza permanente altrove, ad esempio, con la Cina, riportando indietro le lancette dell’orologio della diplomazia di alcuni decenni. Immediata e prevedibile, la reazione del consigliere del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak, che in un twitter si spinge a definire “impanicati” i partecipanti al Forum, pubblicando una eloquente foto di una stretta di mano tra Kissinger e Putin. “Per fortuna in trincea – ha twittato – non c’è tempo per ascoltare kissinger”.