Da Palermo a Trieste, passando per Napoli, Roma, Firenze, Torino, i consumatori di tutta Italia sono scesi in piazza per protestare contro il caro vita determinato dal rincaro dei prezzi dei carburanti. Si sono presentati davanti alle prefetture con “pentole vuote” in mano per simboleggiare la difficoltà dei cittadini a soddisfare bisogni essenziali, come portare in tavola quotidianamente pranzo e cena. Circa quindici le associazioni dei consumatori e pensionati, per la prima volta tutti insieme, dietro all’iniziativa e migliaia i cittadini che vi hanno aderito esasperati da una situazione considerata insostenibile.
Dietro ai rincari, ingiustificate speculazioni
“Non si tratta di un generico né temporaneo aumento dei prezzi, – affermano le Associazioni dei Consumatori – ma di una vera e propria corsa al rialzo, alimentata da ingiustificabili fenomeni speculativi, che sta costringendo le famiglie a rinunce e privazioni che avranno importanti conseguenze sull’intero sistema economico. In questo modo nel Paese crescono disuguaglianze, povertà energetica e povertà alimentare”. “Più di un quarto delle famiglie si trova già in grave difficoltà e sta riducendo, fino anche a privarsene, consumi essenziali come quelli alimentari, sanitari e di cura della persona”, si legge ancora nella nota congiunta di Adiconsum, Adoc, Adusbef, Asso-Consum, Assoutenti, Associazione Utenti Servizi Radiotelevisivi, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Centro Tutela Consumatori e Utenti, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino.
La piattaforma comune
Le associazioni chiedono al Governo di essere incluse tra le Parti sociali e di poter contribuire alla ricerca di soluzioni per uscire dall’emergenza. Riduzione del peso degli oneri di sistema che gravano sulle bollette; eliminazione dell’applicazione dell’Iva sulle accise dei carburanti; istituzione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica; creazione di un tetto massimo sul costo del gas dell’elettricità per fermare la speculazione; maggiore sorveglianza e sanzioni da parte delle Autorità indipendenti sulla vigilanza dei prezzi per reprimere gli abusi, in collaborazione con le associazioni dei consumatori; creazione di un osservatorio regionale sui prezzi, in collaborazione con quello nazionale; estensione delle rateizzazioni delle bollette, sospensione dei distacchi di elettricità e gas, e introduzione della morosità incolpevole, sono le richieste presentate dai manifestanti. La piattaforma comune parte dalla constatazione che le misure governative fatte sinora – bonus da 200 euro, taglio di 30 centesimi sul prezzo dei carburanti, rateizzazione delle bollette – sono state vanificate da un peggioramento della situazione.
Arginare la crisi con interventi strutturali e non emergenziali
“Il carovita costa oggi in media 2.753 euro all’anno ad ogni singola famiglia italiana, e l’incremento dei prezzi al dettaglio sta avendo conseguenze devastanti per la nostra economia, al punto che i consumi alimentari, secondo gli ultimi dati Istat, nei primi 4 mesi dell’anno sono crollati del -2,7% – denuncia Assoutenti -. Di fronte a questa situazione il Governo è chiamato a dare risposte ai cittadini non soltanto con misure temporanee e di carattere emergenziale, pur importanti, ma di più ampio respiro riformatore per arginare e affrontare una crisi che si prospetta di lunga durata, creatasi dopo la fase acuta della pandemia e ora aggravata dalle ripercussioni della guerra in Ucraina”.