Calenda, opposizione costruttiva PD e 5S si contendono le piazze

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La maggioranza è autosufficiente. Ma potrà sbattere la porta in faccia a una parte dell’opposizione che è disposta a dialogare? È un inedito scenario quello che Calenda prefigura: la manovra economica non gli piace ma chiede un incontro al Presidente del Consiglio per dargli qualche suggerimento per migliorarla. Il leader di Azione rompe definitivamente il fronte del no, mentre il Pd rischia di essere schiacciato dalla campagna antigovernativa di Giuseppe Conte, sempre più barricadiera e rumorosa. In fondo a Giorgia Meloni non potrebbe andare meglio: invece di ritrovarsi un’opposizione compatta che cerca di seminare zizzania nella maggioranza ha a che fare con un’opposizione frammentata di cui una parte è disposta a darle consigli e forse anche una mano.

L’iter parlamentare della legge di Bilancio si annuncia, dunque, meno scontato del solito se davvero Calenda e Renzi terranno una porta aperta verso il Governo. Di sicuro sarà un mese in cui si capirà molto sulle divisioni interne al Pd e sulle conseguenze che esse potranno avere sul destino del partito e sul futuro segretario. Letta deve decidere se andare allo scontro con il governo da solo o associarsi a Conte.

Il capo dei 5Stelle ha buon gioco nel fare la voce grossa a difesa della creatura grillina, il reddito di cittadinanza. E il Pd stenta a trovare un modo per distinguere il suo no alle misure di Meloni da quello più vociante di Conte. Letta non può rischiare né di essere comprimario -in un asse con i 5S- né di essere superato da Conte nella mobilitazione delle piazze. Insomma la mossa di Calenda spinge il Pd a scegliere le barricate rischiando di confondersi anche nello stile con quello tradizionalmente più demagogico e populista dei 5 Stelle.

In questo scenario, per lei favorevole, Meloni deve comunque tenere a bada i malumori, che sotto traccia serpeggiano soprattutto tra chi è vicino a Berlusconi e nell’ala leghista che vorrebbe imporre la linea di Salvini. Ma la leader di Fratelli d’Italia, forte di un consenso crescente nell’opinione pubblica, non sembra particolarmente impensierita da questi mal di pancia altrui.