Tajani: clima, più cooperazione internazionale

Accelerare sulla transizione ecologica per evitare che i cambiamenti climatici si trasformino in effetti devastanti sull’uomo e su tutti gli esseri viventi. È quanto è emerso dal Festival dello Sviluppo Sostenibile organizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), in collaborazione con l’Università di Teramo, cui hanno partecipato anche il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani. L’invito del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è quello di ripensare le strutture della governance globale e di stilare un “Patto per il futuro” volto a rafforzare il ruolo delle istituzioni multilaterali e della cooperazione per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Tajani: rafforzare cooperazione internazionale

Cooperazione sembrerebbe la parola d’ordine, tra Stati, ma anche tra tutti gli attori delle società civili. “La politica estera, come dimostra anche lo spirito del Festival, è un mosaico di attori e azioni, cui concorrono, non solo le istituzioni, ma anche, imprese, associazioni di categoria, centri di ricerca e università, organizzazioni della società civile e singoli cittadini – si legge nel messaggio inviato da Antonio Tajani -. A pochi anni dalla scadenza dell’Agenda 2030, solo agendo insieme, attraverso una rafforzata cooperazione internazionale, potremo tornare sui binari che ci siamo prefissi. L’Italia, con l’Unione Europea, è pronta a fare la sua parte. Concentreremo la Presidenza italiana del G7, nel 2024, sul rapporto con Paesi del vicinato sud e le economie emergenti, anche in connessione con il G20. L’Italia vuole essere sempre più un ponte tra Nord e Sud del Mondo”.

Impegno dell’Italia a investire lo 0,70% del RNL sulla cooperazione, oggi allo 0,32

la Legge 125/14 afferma che “la cooperazione allo sviluppo è parte integrante e qualificante della politica estera italiana”, ricorda Ivana Borsotto, portavoce della Campagna 070, patrocinata da ASviS. “Integrante significa che senza la cooperazione la politica estera non è completa – ha spiegato la portavoce -. Qualificante vuol dire che la cooperazione aggiunge significato e valore alla politica estera. Politica estera che diventa fondamentale, in un mondo che non è il migliore dei mondi possibili”. È tempo di azioni concrete e, secondo Borsotto, che “l’Italia tenga fede senza indugi alla parola data 50 anni fa in sede ONU, di dedicare lo 0,70%del suo Reddito Nazionale Lordo (RNL) all’Aiuto allo Sviluppo (APS) e alla cooperazione internazionale. Impegno ribadito dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, sottoscritta nel 2015 da 193 Stati membri delle Nazioni Unite. Oggi siamo allo 0,32% quota inferiore alla media europea, allo 0,57%, e a quella della Francia pari allo 0,50% e alla Germania e ai Paesi scandinavi che hanno già raggiunto quel traguardo.”

Fratin: il Pnrr produrrà effetti importanti sullo sviluppo sostenibile

Impatto dei cambiamenti climatici sulla nostra vita, strategie di adattamento da adottare per fronteggiare gli effetti degli eventi estremi, pratiche di mitigazione ancora possibili a livello di decisioni globali e di azioni quotidiane, metodi condivisi di gestione della transizione ecologica i temi principali affrontati al Festival, ma soprattutto transizione energetica. “Ambiente e sviluppo sostenibile sono il cuore forte e nuovo dell’Agenda 2030 – ha dichiarato il Ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto -. Per realizzare gli obiettivi di innovazione e neutralità carbonica che ci siamo dati, il Governo italiano è impegnato concretamente: grazie al PNRR e alle altre fonti nazionali e comunitarie abbiamo una posta di 130 miliardi che produrranno nei prossimi anni effetti enormi”.

L’Europa il continente più impegnato

l’Europa con il Green Deal sembrerebbe il continente più impegnato nel contrasto agli impatti del cambiamento climatico. “Il nostro Piano – ha affermato la Commissaria europea per l’Energia Kadri Simson – intende trasformare l’Europa in un sistema più efficiente e in una economia più competitiva. L’aggressione all’Ucraina ha determinato uno scossone nel mercato dell’energia: dobbiamo passare da una situazione di emergenza al mettere in campo risposte di medio termine. L’Unione europea sta lavorando con i suoi partner per realizzare la decarbonizzazione perseguendo gli obiettivi dell’Agenda 2023 delle Nazioni Unite”.