Nel corso degli anni, la Comunità Internazionale ha preso consapevolezza del dramma vissuto da milioni di bambini in tutto il mondo vittime di violenza e abusi fisici, mentali ed emotivi. Perché nessuno si voltasse dall’altra parte, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito la “Giornata Internazionale dei Bambini innocenti vittime di aggressioni”, da celebrarsi ogni 4 giugno di ogni anno. La decisione di istituire questa giornata speciale risale al 19 agosto 1982, quando l’Onu si dichiarò “sconvolta dal grande numero di bambini palestinesi e libanesi innocenti vittime degli atti di violenza perpetrati da Israele”.
Attraverso la risoluzione ES-7/8, l’Assemblea volle sottolineare l’importanza di proteggere tali diritti e sensibilizzare l’opinione pubblica sul loro dolore e la loro sofferenza. La Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, adottata il 20 novembre 1989, rappresentò un importante punto di riferimento a livello globale, stabilendo un meccanismo di controllo attraverso il quale gli Stati aderenti devono presentare rapporti periodici sul fenomeno. Attualmente la Convenzione è stata ratificata da 196 Stati, il che la rende il trattato sui diritti umani con il più alto numero di Stati firmatari.
Tuttavia, nonostante i progressi dagli Stati membri, negli ultimi anni il numero delle violazioni perpetrate nei confronti degli piccoli è in aumento, soprattutto nelle zone di guerra. 250 milioni di loro vivono in aree colpite dai conflitti e sono proprio loro a subire le conseguenze più gravi, venendo reclutati dalle milizie, sottoposti a violenze sessuali, rapiti e persino uccisi in attacchi contro obiettivi sensibili come scuole e ospedali. Rientrano tra i molteplici programmi dell’Unicef la prevenzione e il trattamento dell’HIV/AIDS, monitoraggio della salute dei minori affetti da malnutrizione e promozione del diritto all’istruzione, quest’ultimo un importante contributo per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni. Ma l’impegno intergovernativo non è sufficiente senza il contributo di ogni singolo Stato.
L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, adottata nel 2015, rappresenta un impegno globale per raggiungere obiettivi di sviluppo sostenibile e garantire un mondo più sicuro, attraverso la riduzione dei conflitti e della povertà, l’accesso all’acqua e al cibo, l’istruzione, mirando a creare le condizioni necessarie per una crescita equa e sostenibile. Nel 1983 l’allora Segretario delle Nazioni Unite, Javier Perez de Cuellar, dichiarò che era un dovere sacro garantire a tutti i bambini, senza eccezioni, di godere di una tutela speciale. Sono necessari, perciò, sforzi congiunti da parte di tutti: Governi, organizzazioni internazionali e società civile, perché i diritti dei minori siano davvero rispettati e protetti in ogni angolo del mondo.