Un amico dei moderati, valorizzò i piccoli partiti

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Il nostro giornale si unisce al cordoglio per la morte del Presidente Silvio Berlusconi. Ci ha lasciato una personalità politica e imprenditoriale unica e autentica, come dimostrano le tante testimonianze di affetto, di stima e amicizia.

Una persona leale

Il mio personale ricordo è legato all’uomo politico, al presidente e allo statista. In tutte le occasioni e ruoli ha dimostrato nei fatti verso persone e partiti una lealtà ammirevole. Con Silvio Berlusconi i moderati e quella parte di Dc che scelse il Centrodestra, trovarono una intesa che non era solo istituzionale ma, soprattutto, di disponibilità al confronto politico e umano. Il capire e anticipare gli eventi era il suo talento. Sapeva cogliere nei rapporti politici e personali quelle multiformi capacità nel promuovere idee, di puntare al meglio, cercare nello sforzo collettivo di raggiungere un obiettivo. Sapeva condividere le vittorie e, sapeva approfittare delle sconfitte, per rilanciare proposte, dare nuovi ruoli a uomini e donne in politica, avere una visione innovativa della società italiana.

Rispetto per i piccoli partiti

La straordinaria dote politica di Silvio Berlusconi che io e altri amici abbiamo vissuto in prima persona, era il sincero rispetto per gli alleati e, soprattutto, per le forze politiche più piccole. Le considerava estremamente utili nel completare un disegno di alleanze e di Governo. Berlusconi in più occasioni ci disse in modo convinto che un piccolo alleato è capace di fare una grande differenza. Nel 2006 con la Democrazia cristiana per le autonomie, ci alleammo e grazie a questo accordo che Berlusconi, sconfitto per pochi voti da Romano Prodi, riuscì comunque al Senato ad avere la meglio con la presenza di 4 senatori in più a Palazzo Madama. Erano il frutto di quella alleanza. Le cronache ci dicono che Prodi fu sfiduciato al Senato della Repubblica il 24 gennaio 2008 con 156 voti favorevoli, 161 contrari e 1 astenuto. Fu grazie a quei 4 senatori.

L’esperienza di Governo

Coltivare rapporti politici dal basso e tenere presente le ragioni di tutti: tutto questo gli ha dato quella sintonia con il Paese e con le persone. La sua intuizione nel 2008 di costruire una grande coalizione con il Pdl, unire a questo progetto anche le forze minori, e noi tra queste come Dc, permise la svolta elettorale. Nel 2008 la vittoria alle politiche, proiettò il Pdl alla guida del Paese. Anche in quella occasione Silvio Berlusconi rispettò i patti, con lealtà e, con un particolare senso di amicizia chiese a me e all’amico Gianfranco Rotondi di assumere ruoli di Governo. La mia indicazione e poi nomina fu al Ministero dell’Ambiente, come sottosegretario, mentre Gianfranco Rotondi, assunse la guida del Ministero per l’Attuazione del programma. Ne seguì una stagione istituzionale di impegno e partecipazione intensa.

Una perdita per l’Italia

In numerose altre occasioni fu un autentico sostenitore di iniziative politiche a sostegno dei moderati e centristi. Partecipò attivamente a tutte le iniziative promosse dalla Fondazione Democrazia Cristiana, ai dibattiti organizzati da la Discussione, alle nostre manifestazioni nazionali. Non fece mai mancare le sue indicazioni, consigli, idee. Lo rimpiangiamo per la sua amicizia, per il suo impegno brillante, e per il suo affetto. La Democrazia e il Paese perdono una persona che aveva una visione unica, libera, aperta e popolare dell’Italia.