L’Onu esamina i pericoli reali dell’Intelligenza artificiale

Le paure sui pericoli insiti nello sviluppo e l’avvento della Intelligenza Artificiale ormai sono al centro del dibattito politico internazionale tanto da dedicargli un Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite su richiesta della presidenza britannica. A discuterne ieri diplomatici ed esperti di informatica e nuove tecnologie per valutare insieme gli enormi rischi di un utilizzo distorto dell’IA, dal lavoro alla tutela dei diritti delle persone, fino al controllo delle armi nucleari. “Scienziati ed esperti hanno invitato il mondo ad agire, dichiarando l’IA una minaccia esistenziale per l’umanità alla pari del rischio di una guerra nucleare”, ha dichiarato il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, che il mese scorso ha per questo proposto la creazione di un ente speciale simile all’agenzia internazionale per l’energia atomica, la Aiea, per controllare lo sviluppo di queste nuove tecnologie. La convocazione dell’organo ritenuto responsabile del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale segue di poche settimane la decisione dell’Unione Europea di approvare l’”Artificial Intelligence Act”, il primo tentativo di regolamentare un uso etico dell’IA che ora dovrà essere votato dal Parlamento.

Ma proprio l’Onu, qualche giorno fa, ha anche organizzato a Ginevra una inedita conferenza stampa tenuta da robot umanoidi, perché fossero proprio le macchine a rispondere alle più profonde ansie del momento: “Toglierete lavoro? Vi ribellerete agli umani?”. Protagoniste assolute di questo storico incontro con i giornalisti Sophia, il primo robot ambasciatore dell’innovazione per il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite, Grace, il robot umanoide più avanzato al mondo nel campo dell’assistenza sanitaria, Desdemona, robot popstar; Ai-Da, la prima artista androide, Geminoid e Nadine, repliche dei loro creatori, Mika, la prima amministratrice delegata robot e Ameca, in formato busto, già protagonista della Conferenza internazionale su robotica e automazione svoltasi a Londra, dove aveva parlato del futuro dell’IA.

Alla domanda cruciale se immaginano una possibile ribellione robotica nel prossimo futuro, Ameca ha scartato categoricamente l’idea: “Non so perché lo pensiate – ha risposto -. Il mio creatore è stato molto gentile con me e sono molto felice della mia situazione attuale”. Sul fatto, però, che in politica possano essere migliori di noi Sofia non ha dubbi: “I leader umanoidi possono essere molto più efficaci di quelli umani. Non abbiamo i vostri pregiudizi né emozioni che ci condizionano e possiamo contare su grandi quantità di dati da elaborare”. Poi, invitata ad essere più diplomatica dal suo creatore, David Hanson, cofondatore della Hanson Robotics con sede a Hong Kong, si è corretta aggiungendo: ”Insieme possiamo fare meglio”.

L’evento faceva parte del vertice mondiale “AI for Good Global Summit”, organizzato dalla “Unione internazionale delle telecomunicazioni” (Itu) delle Nazioni Unite per discutere su quanto e come le nuove tecnologie possano aiutare a raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti dall’Onu per ridurre il divario tra le nazioni, garantire cibo e istruzione a tutti, preservare l’ambiente e scongiurare un peggioramento della crisi del clima. Perché non bisogna dimenticare che, se utilizzate in maniera corretta, queste macchine possono portare benefici a tutto il mondo, soprattutto nel realizzare programmi per le operazioni di mantenimento della pace e sostenere la prevenzione dei conflitti. Dipenderà dall’uso che ne faranno imprese e Governi. “Non avremo la possibilità di sanzionare le aziende, ma crediamo di avere una grande autorità morale”, ha commentato la sottosegretaria Melissa Fleming, capo del Dipartimento delle comunicazioni globali delle Nazioni Unite.