“Una vendemmia difficile, ma di buona qualità”. Lo afferma Confagricoltura Puglia dopo aver stilato un bilancio realistico della situazione vendemmiale nella regione; oggi nel territorio pugliese, quasi ovunque, sono state raccolte oltre il 50% delle uve che verranno vinificate. Più nel dettaglio, nel bilancio di Confagricoltura si rileva che la vendemmia a Foggia è stata effettuata al 70% circa con riduzioni delle rese del 50-60%, mentre a Bari-Bat (Barletta, Andria, Trani) si sta registrando il 30% in meno di produzione. “Nel tarantino, terra di primitivo, ma anche di buoni bianchi, la riduzione della produzione è di circa il 20% – precisa Confagricoltura – ma solo per chi ha fatto i trattamenti nei tempi previsti e ha seguito i suggerimenti dei tecnici. Anche nel Brindisino siamo ben oltre la metà della raccolta (circa a 2/3) con una riduzione del 30% su quella media. Molto simile la situazione del Leccese dove la riduzione delle rese è circa del 25-30%”.
Preoccupazione per il calo dei prezzi
Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia, dichiara: “Siamo quasi in chiusura di un’annata veramente difficile, ma per fortuna la qualità delle uve è molto buona – sottolineando – in cima alle nostre preoccupazioni c’è il calo dei prezzi. Secondo il più recente rapporto periodico ‘Cantine Italia’ del Dipartimento dell’Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari del MASAF – prosegue Lazzàro – nelle cantine della nostra regione ci sono poco più di 5,88 milioni di ettolitri di vino. Circa un milione di ettolitri è Dop, 3.42 milioni Igp, 1.4 milioni di altri vini e poco più di 42mila ettolitri di vini varietali. Come giacenze la Puglia è seconda solo al Veneto con 11,76 milioni di ettolitri. Il totale nazionale delle giacenze invece è di 49,55 milioni di ettolitri. Un altro importante capitolo è quello dei mosti: la maggior parte dei 4,2 milioni di ettolitri di mosti italiani è detenuta nelle regioni del nord Italia per il 52,3% e del sud Italia, 35,6%. Due regioni detengono il 57,4% dei mosti, la Puglia, 33,6% e l’Emilia-Romagna, 23,7%”.
Attivare misure di aiuto
“Serve una rapida attivazione dello schedario viticolo e un intervento sulle giacenze per aiutare i mancati guadagni che il settore accuserà a causa della riduzione della produzione – osserva Lazzàro di Confagricoltura Puglia – non è assolutamente razionale abbandonare nel momento del bisogno un’attività regionale strategica, tra le prime in un contesto nazionale che dà occupazione a 465 mila lavoratori e vale 137 miliardi di euro di fatturato; 9,5% dell’intero settore agricolo, con 33,9 miliardi in export e circa 62.000 imprese attive. Questo, senza contare l’enorme valore prodotto dopo che il vino viene confezionato in bottiglia e arriva sugli scaffali o nel circuito Horeca. A queste misure di aiuto – conclude Luca Lazzàro – va unita senz’altro una campagna informativa mirata al reinserimento del concetto di pericolosità dell’abuso di alcol e non dell’uso di alcol in sé”