A Malta un’impresa su quattro impiega lavoratori provenienti da altri Paesi

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Il 25% delle imprese maltesi impiega lavoratori provenienti da Paesi terzi. È quanto emerge dal recente sondaggio Eurobarometro sulla carenza di competenze e sulle assunzioni nelle piccole e medie imprese. Il sondaggio classifica le aziende maltesi come le terze più propense nella UE ad assumere lavoratori extracomunitari. Il sondaggio tra 252 PMI maltesi ha mostrato diversi modelli occupazionali tra queste imprese. Il 16% delle aziende maltesi impiega esclusivamente lavoratori fuori dalla Ue, mentre il 3% si affida esclusivamente a lavoratori a distanza da paesi terzi. Inoltre, il 6% delle PMI maltesi impiega lavoratori da paesi terzi sia di persona che online.  La percentuale di aziende che impiegano lavoratori da Paesi fuori dalla Ue varia in modo significativo, dal 30% in Portogallo e al 28% in Irlanda fino al 3% in Bulgaria e al 2% in Ungheria.

Pochi lavoratori qualificati

L’87% delle aziende maltesi ha riferito di aver riscontrato carenze di competenze, in cui i candidati non avevano le competenze richieste o c’erano troppo pochi/nessun candidato per ruoli lavorativi specifici, inclusi manager, amministratori, lavoratori qualificati e manovali. Il 50% delle aziende maltesi ha avuto difficoltà a reclutare professionisti e tecnici, mentre il 41% ha dovuto affrontare difficoltà per impiegare manovali e amministratori. La difficoltà nel reclutare lavoratori qualificati non riguarda solo Malta, poiché il sondaggio indica che varia dal 54% a Cipro e dal 56% in Svezia e Danimarca, all’88% in Austria. Per quanto riguarda la carenza di competenze, il 47% dei maltesi intervistati ha espresso la volontà di investire maggiormente nella formazione. Ciò è stato favorito anche da oltre il 40% degli intervistati nei Paesi Bassi (44%), Italia (47%) e Irlanda (49%), ma solo il 22% degli intervistati in Danimarca è favorevole a investire di più nella formazione.

Benefici finanziari

È interessante notare che il 21% delle aziende maltesi, in contrasto con il 32% delle aziende con sede in altri paesi della Ue, ha preso in considerazione l’aumento dei benefici finanziari per attirare più lavoratori. Il 44% delle imprese maltesi ritiene che la semplificazione delle procedure per reclutare lavoratori da paesi terzi potrebbe aiutare ad assumere personale con le competenze necessarie. Questo sentimento è stato condiviso dal 38% delle PMI in tutti gli Stati membri dell’UE.