A Las Vegas lo tsunami dell’IA

Da ieri è stata inaugurata la più grande kermesse della tecnologia mondiale, l’International Consumer Electronic Show (CES) di Las Vegas, la fiera dell’elettronica di consumo, allestita dal 1967dalla Consumer Technology Association negli Stati Uniti d’America, che all’inizio di ogni anno getta le basi per conoscere il nostro futuro. E secondo i massimi esperti sarà una vera rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale. “Se l’anno scorso pensavate che ci fosse un’ondata di Intelligenza Artificiale, quest’anno sarà uno tsunami”, ha dichiarato Anshel Sag, analista di Moor Insights & Strategy, alla rivista americana Wired. “Dai principali produttori di chip ai marchi di apparecchi domestici o medici, il tema principale sarà il modo in cui l’intelligenza Artificiale può offrire nuove esperienze ai consumatori”, ha spiegato Thomas Husson, il principale analista e vicepresidente di Forrester. La vera sfida consisterà in particolare nell’integrare questa tecnologia direttamente nei dispositivi (Edge AI), mentre oggi viene utilizzata attraverso richieste effettuate nel cloud e nei suoi data center, che sono ad alta intensità energetica. Secondo Steve Babureck, direttore della strategia della società francese Soitec, “la cosiddetta IA locale permetterà di ridurre la potenza di calcolo e quindi i consumi. Permetterà una riduzione della latenza (tempo di trasmissione-ndr) e, quindi, nuovi usi associati e sicurezza massima dei dati”.

I partecipanti – aziende, analisti, giornalisti – prevedono una nuova era nel rapporto macchina-uomo. Ci si riferisce soprattutto alla robotica e agli assistenti digitali. Televisori in grado di regolare autonomamente la risoluzione, aspirapolvere che possono passare dalla modalità asciutto a quello umido rilevando le macchie sul pavimento tramite telecamere intelligenti, frigoriferi in grado di identificare gli alimenti freschi e dotati di sistemi per avvisarli della data di scadenza, etc. “È un nuovo paradigma. Stiamo assistendo a una democratizzazione dell’intelligenza artificiale, con dispositivi che imparano dai nostri usi e forniscono una migliore connessione tra prodotti e consumatori”, ha annunciato su Le Figaro Guillaume Rault, vicepresidente di Samsung Electronics France.

Resta la questione delle paure e delle minacce che questi oggetti potrebbero rappresentare. Gary Shapiro, capo della Consumer Technology Association e organizzatore dell’evento, chiede “tutele” per l’intelligenza artificiale, tanto che un panel si concentrerà anche sulle minacce poste dalla tecnologia. Padre Benanti, studioso di bioetica e nuovo presidente della Commissione governativa sull’AI istituita dalla Presidenza del Consiglio, ha commentato: “Pensiamo alla bomba atomica e all’inquinamento: sono problemi globali. Anche l’Intelligenza Artificiale lo è. E questo ci apre a uno scenario di complessità che necessita accordi globali, regionali e nazionali. È un qualcosa che assomiglia al codice della strada: non serve a impedirci di andare da qualche parte, ma a evitare incidenti. Tutte le nazioni ne hanno uno, ma ogni Paese lo declina secondo le proprie esigenze. La prima cosa da fare adesso, però, è evitare incidenti con l’Intelligenza Artificiale”. In un’intervista al “Messaggero” ha anche ricordato che la prima rivoluzione industriale “ha avuto un impatto sui colletti blu rendendoli meno necessari nel processo produttivo; oggi l’IA potrebbe fare altrettanto per tanti lavori. Di conseguenza se non gestiamo secondo criteri etici e di giustizia sociale questa transizione, gli effetti potrebbero essere complicati con conseguenze persino sulla capacità di coesione degli Stati democratici”.