Il gruppo Sace sta valutando di stanziare una cifra pari 1,1 miliardi di euro per progetti volti a sostenere l’export italiano e le opportunità connesse allo sviluppo e alla transizione green del Brasile. Sace sta valutando questo investimento analizzando un’ampia gamma di settori, dalle tecnologie alle energie rinnovabili come l’idrogeno green, dalla manifattura alle materie prime rare, metalli & mining, e punta a far crescere (considerato l’elevato potenziale del Brasile) l’ottava economia mondiale e secondo partner commerciale dell’Italia nelle Americhe dopo gli Stati Uniti, prima di Canada e Messico. In questo scenario, Sace ha riunito a Sao Paulo oltre un centinaio di business leader brasiliani con l’obiettivo di fare da apripista alle imprese e Pmi italiane con i principali attori sul mercato brasiliano – tra questi Raizen, Nexa, Vale e JBS – con cui Sace ha finora lavorato per sostenere le esportazioni di Pmi e imprese del made in Italy nel Paese sudamericano.
5,1 miliardi nel 2022
L’export italiano in Brasile, dopo aver raggiunto quota 5,1 miliardi nel 2022 (+11,3%) superando il record storico del 2013, si prepara infatti a mettere a segno una performance molto positiva sia nel 2023 (i dati consuntivi dei primi 9 mesi riportano un +6,1%) sia nel 2024, secondo le previsioni di Sace con tassi di crescita rispettivamente del +7,2% e del 4,5%. Driver di questa crescita sono, oltre ai consumi in espansione, le opportunità connesse ai piani di sviluppo connessi al PAC – Piano di Accelerazione alla Crescita e alla transizione sostenibile dell’industria brasiliana. Queste prospettive sono state al centro dell’incontro, che ha visto l’intervento di Alessandra Ricci, Ad di Sace, di Domenico Fornara, console generale d’Italia a Sao Paulo, di Michal Ron, Chief International Officer di Sace, insieme a Carlos Moura, Chief Financial Officer di Raizen. L’evento è stato moderato da Pauline Sebok, a capo dell’Ufficio di Sao Paulo, hub per le Americhe dal 2009.