Ue: accordo raggiunto. Entro il 2040 emissioni mezzi pesanti -90%

Perché la transizione verde ed equa continui nei prossimi mesi occorre trovare un accordo su alcuni dossier chiave, come le emissioni di CO2 per i veicoli pesanti, che deve essere inserito tra le priorità della presidenza di turno belga del Consiglio della Ue. A chiederlo è il vicepresidente esecutivo della Commissione europea responsabile per il Green Deal europeo, Maros Sefcovic, alla sessione plenaria del Parlamento Europeo. Per questo il 17 gennaio i negoziatori di Parlamento e Consiglio Ue si sono riuniti per avviare i negoziati sul regolamento e fissare l’obiettivo di ridurre le emissioni del 90% nel settore dei trasporti stradali entro il 2040, uno degli ultimi dossier del Green Deal rimasti aperti. In vista del prossimo trilogo – il negoziato a tre tra Parlamento e Consiglio, mediato dalla Commissione europea – in programma il 6 febbraio 2024, i negoziatori fanno sapere che l’accordo è stato raggiunto, fissando anche nuovi obiettivi per il 2030, 2035 e 2040. Una nota dell’Europarlamento spiega che l’accordo prevede obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 del 45% per il periodo 2030-2034, del 65% per il 2035-2039 e del 90% a partire dal 2040, applicando per i camion di grandi dimensioni, compresi i veicoli professionali, come camion della spazzatura, ribaltabili o betoniere a partire da 2035.

Bus meno inquinanti

I nuovi standard dovranno riguarderanno anche i nuovi autobus urbani per i quali è prevista addirittura una riduzione delle emissioni del 90% entro il 2030 e zero emissioni entro il 2035. La Commissione, poi,effettuerà una revisione dettagliata sull’efficacia e sull’impatto del regolamento entro il 2027, che valuterà, tra l’altro, l’estensione del campo di applicazione ai piccoli camion.

Pichetto punta sui motori a combustione interna

I veicoli pesanti, come camion, autobus urbani e autobus a lunga percorrenza, sono responsabili di oltre il 25% delle emissioni di gas a effetto serra prodotte dal trasporto su strada nell’UE e rappresentano oltre il 6% delle emissioni totali di gas a effetto serra della UE. Ma il nostro ministro dell’Ambiente si dice contrariato dall’accoro perché “la decarbonizzazione deve essere economicamente sostenibile e socialmente equa”. Pichetto definisce gli obiettivi proposti “particolarmente sfidanti, considerando lo sviluppo della tecnologia a zero emissioni, che richiede l’implementazione di fattori abilitanti come le infrastrutture di ricarica”. Il ministro ha anche fatto presente “la preoccupazione dell’Italia per le ripercussioni negative sotto l’aspetto occupazionale e produttivo”. Per il ministro il passaggio proposto dovrebbe essere economicamente sostenibile e socialmente equo, visto che in Italia gli utenti finali dei veicoli pesanti sono aziende e piccole-medie imprese e i prezzi dei nuovi veicoli saranno da due a quattro volte più alti di quelli convenzionali. Bisognerebbe puntare sul motore a combustione interna, dice il ministro, ritenendo che i carburanti a basse emissioni possano svolgere il ruolo chiave e tecnologie complementare all’elettrificazione e a celle a combustibile, in linea con i principi di neutralità tecnologica”.