Anche il Parlamento guarda al futuro con l’IA

Il complesso di tecnologie che caratterizzeranno i prossimi anni punteranno a migliorare l’efficienza e la produttività del lavoro in molti singoli ambiti specifici. Non fanno eccezione i lavori parlamentari e i servizi al cittadino, che potranno essere ottimizzati dalla Intelligenza Artificiale come è stato spiegato nel Report del Comitato di Vigilanza sull’attività di documentazione di Montecitorio presentato ieri alla Camera in una Sala della Regina eccezionalmente gremita. La nuova tecnologia rappresenta di fatto una grande opportunità se applicata alla gestione della democrazia, ma solo se governata per evitare i pericoli legati alla sicurezza dei dati o all’affidabilità delle informazioni. “Una sfida senza precedenti – ha detto Anna Ascani, vicepresidente della Camera e presidente del Comitato di vigilanza -, che abbiamo voluto affrontare con impegno e serietà. Né apocalittici né integrati, per dirla con parole che rendono bene il dibattito su un tema ancora troppo spesso ridotto a prese di posizione pregiudiziali. Né apocalittici né integrati, ma consapevoli e seriamente impegnati nel comprendere come minimizzare i rischi per massimizzare le opportunità a beneficio dei cittadini”.

Per sviluppare tecnologia IA applicata al lavoro del Parlamento verranno chiamati a raccolta giovani sviluppatori in una grande call pubblica orientata ad analizzare idee e progetti per il futuro. Lo ha annunciato il presidente della Camera Lorenzo Fontana, che però ha anche ricordato come si tratti di un progresso non esente da criticità. “Abbiamo tutti la sensazione di trovarci di fronte a un punto di svolta epocale nella storia dell’umanità – ha commentato Fontana -. Le nuove forme di Intelligenza Artificiale non rappresentano solo un traguardo tecnologico, esse sono anche un ponte verso un futuro in cui si ridefiniscono i rapporti tra l’uomo e gli strumenti a sua disposizione”. L’IA cerca di imitare l’uomo nel ragionamento, nell’apprendimento, nella pianificazione e nella creatività, “ma non deve essere un nostro sostituto. Va, infatti, mantenuta la sua natura di strumento destinato a servire l’umanità e non viceversa. E per realizzare questa finalità, deve essere aperta, comprensibile, trasparente, partecipata”.

In ogni caso i processi di innovazione non possono e non devono essere fermati. Riprendendo il messaggio di fine anno del presidente della Repubblica, Ascani ha aggiunto: “Condividendo questa visione, abbiamo ritenuto che il Parlamento non potesse sottrarsi a uno sforzo di protagonismo su questo tema”. Il rapporto elaborato si inserisce così nello “sforzo di una regolamentazione tecnologicamente neutrale, che possa regolare l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale preservando i diritti dei cittadini e la stabilità delle democrazie”

Uno scenario sicuramente complesso che come risvolto della medaglia, accanto alle tante opportunità, di valorizzazione del nostro patrimonio legislativo e di informazioni, richiederà ingenti risorse economiche, di calcolo, di materiali e di una cospicua quantità di energia per alimentarli. Tutti temi che saranno, infatti, anche al centro dell’agenda della Presidenza italiana del G7, per la “la necessità di stabilire a livello sovranazionale un quadro normativo che disciplini il settore nel rispetto dei valori umani fondamentali”, ha ricordato Fontana, e che metta sempre al centro l’uomo.