Mattarella: “L’Ue vive la fase più difficile della propria storia”

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Il Capo dello Stato in vista delle Europee: “Gli elettori hanno la responsabilità del futuro”

Il 9 maggio di ogni anno segna un momento di riflessione e celebrazione per l’Europa e i valori fondamentali che rappresenta: pace, democrazia e tutela dei diritti delle persone e dei popoli. Questa data commemorativa, conosciuta come la Festa dell’Europa dal 1985, ricorda un momento cruciale nella storia del continente: la proposta di creare una comunità di Stati europei per mettere in comune le produzioni di carbone e acciaio, avanzata nel 1950 da Robert Schuman. E oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella tramite una nota ha sottolineato l’importanza di questi valori e la loro attualità nel contesto mondiale odierno. “La pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano”, le sue parole, riaffermando l’urgenza di un impegno concreto per preservare la pace e la stabilità nel mondo. Le parole e le idee di Schuman risuonano ancora oggi con straordinaria forza e drammatica attualità, soprattutto considerando le sfide che l’Europa affronta nel XXI secolo: “Dall’avvio del processo di integrazione la storia europea vive forse la fase più critica della sua storia. La sicurezza del nostro continente è scossa da conflitti che non abbiamo conosciuto in epoche recenti. Il nostro vicinato è segnato da crisi che sarebbe illusorio ritenere confinate a focolai localizzati. Una situazione imprevista che pone le opinioni pubbliche dei Paesi dell’Unione di fronte a scelte nuove”, le sue parole.

Sfide e crisi

Mattarella ha quindi ricordato che l’Ue, nel corso della propria esistenza, ha saputo affrontare con successo sfide e crisi, confermando la sua capacità di assicurare il futuro dell’Europa e dell’Italia in un contesto di convivenza pacifica, di crescita economica, di sviluppo sociale, di garanzia di libertà. A questo punto il Presidente ha ricordato che tra qualche settimana i cittadini dei ventisette Stati membri saranno chiamati alle urne per eleggere il nuovo Parlamento europeo. “Un grande esercizio di democrazia”, ha spiegato, “in cui centinaia di milioni di elettori hanno l’opportunità – e la connessa responsabilità – di rendersi protagonisti del loro futuro. Con la partecipazione al voto potremo plasmare il governo di un’Unione europea unita, in pace, dinamica, capace di armonizzare secondo principi di solidarietà i diversi punti di vista dei suoi popoli. Presidio della nostra sicurezza”. Quindi l’invito: “Con lo stesso coraggio e la medesima determinazione di cui diedero prova i Padri fondatori dell’Europa unita dobbiamo prendere nelle nostre mani il destino della civiltà europea, per contribuire a rendere più giusto il mondo in cui viviamo”.