Rispetto all’1,2% di marzo
Frena ancora l’inflazione, che nelle nuove stime rilasciate dall’Istat, ad aprile la vedono ferma allo 0,9% rispetto all’1,2% di marzo. Il calo si deve soprattutto alle dinamiche dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, con un -13,9%, rispetto al -10,3% di marzo scorso e di quelli relativi ai trasporti, che passano al +2,7% mentre, due mesi fa, erano al +4,5%. Sempre per quanto riguarda aprile, anche la cosiddetta ‘inflazione di fondo’ decellera, passando da un +2,3% a un +2,2%.
Andando più nello specifico, l’andamento dell’inflazione è contenuto in particolare dal settore dell’energia elettrica mercato libero, che passa al -31,5% con un -3,5% sul solo mese di aprile; e da quello dal mercato del gas di città e gas naturale mercato libero, al -33,1%, con un -3,6% congiunturale.
Male ancora il gasolio. Quello utilizzato per il riscaldamento, su base annuale, passa da un -1,3% a un +1,5% (-0,2% rispetto a marzo), mentre quello per i mezzi di trasporto va dal -0,1% al +2,4% (-0,2% da marzo).
Mercato regolamentato
Per quanto riguarda i prezzi del mercato regolamentato, la tendenza vede un generale rialzo delle percentuali, che passano da un -13,8% ad un +0,8%. Il raffronto con lo stesso periodo del 2023 vedono un passaggio dal -21,4% ad un -8,2% dei prezzi. A perdere potenzialità soprattutto il comparto dell’energia elettrica del mercato tutelato, che va da un -42,7% a un -24,7%, con un -22,5% rispetto a marzo. Il gas naturale e di città del mercato tutelato registra, invece, un’inversione, e si attesta a un +24,6% rispetto al +51% dell’anno precedente, con un +2,3% congiunturale.
I prezzi dei beni alimentari oscillano, con quelli dei prodotti non lavorati che calano da un +2,6% a un +2,2%. Sostanzialmente stabili le percentuali di riferimento dei beni alimentari lavorati, stabili al +2,8%, con un lieve aumento dello 0,5% rispetto a marzo 2024. Andando più nel dettaglio, per quanto riguarda gli alimenti non lavorati, a calare è soprattutto la frutta fresca e refrigerata, che va dal +7,3% al +4,9%, mentre ad aumentare sono i vegetali freschi o refrigerati, che da un -0,8%, salgono a un +0,6%.
Salgono anche i prezzi delle sigarette e di altri prodotti derivati dal tabacco. La tendenza generale si è fermata al +3,3%, mentre si attestava al +1,9% un anno fa.
Il costo dei servizi
I servizi vedono scendere le percentuali dei costi, arrivate a un +2,9% rispetto al +3% dell’anno precedente, con un +0,8% da marzo ad aprile 2024. Scendono i costi dei trasporti, da +4,5% a +2,9% in un anno, soprattutto a causa dei prezzi del trasporto aereo passeggeri che dal +15,5% scende al -4,5%. Anche i treni costano di meno: i trasporti su rotaia, rispetto a un anno fa, vanno dal +8% al +3,8%, in calo anche su base mensile dello 0,6%. Stessa inflessione per il comparto marittimo, con i prezzi dei trasporti passati dal +0,2% al -4%, anche se si registra un aumento dello 0,5% rispetto a marzo scorso.
Nello stesso settore, aumentano, invece, i costi legati ai servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona, con un passaggio, su base annua, dal +3,2% al +3,8%, e su base mensile di un +1,6% da marzo ad aprile.