Mattarella: “Bisogna affrontare le cause delle migrazioni forzate”

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Il Presidente tra immigrazione, infanzia e Lincei. E il M5S chiede un suo intervento sull’Autonomia (con l’Ue scettica sulla riforma)

Migranti, infanzia, la richiesta da parte del Movimento 5 Stelle di una sua discesa in campo in merito alla riforma del Premierato e la sua presenza all’Adunanza solenne di chiusura dell’anno accademico 2023-2024 dell’Accademia Nazionale dei Lincei, a Roma, È stata una giornata, quella di ieri, che ha visto il Presidente della Repubblica impegnato su più fronti.

Tema migratorio

La mattinata del Capo dello Stato è iniziata con un richiamo alla responsabilità collettiva e un invito alla solidarietà, riaffermando l’impegno dell’Italia nel rispondere con umanità e giustizia alle sfide poste dai flussi migratori. Un messaggio chiaro lanciato in occasione della ‘Giornata mondiale del rifugiato’, istituita dalle Nazioni Unite. “I tragici sviluppi dell’attualità internazionale, con il moltiplicarsi di guerre e di focolai di crisi, nonché le conseguenze dei sempre più frequenti eventi meteorologici estremi ripropongono quotidianamente il dramma dei rifugiati”, le parole del Presidente, che ha sottolineato come le attuali sfide globali esacerbino le condizioni di milioni di persone costrette a fuggire dalle proprie terre d’origine. E a questo punto Mattarella ha voluto evidenziare l’approccio multilaterale dell’Italia, fondato sui principi della responsabilità degli Stati e del rispetto della dignità umana. “Il nostro Paese resta impegnato nella promozione di strumenti innovativi, quali i corridoi umanitari e lavorativi”, ricordando come queste iniziative rappresentino non solo un obbligo internazionale, ma anche un dovere morale di solidarietà in linea con i principi costituzionali.

Sicurezza e dignità

Successivamente il Capo dello Stato si è rivolto alle istituzioni non solo italiane, ma di tutta l’Ue, sulla necessità di affrontare le cause profonde delle migrazioni forzate, al fine di creare condizioni che permettano alle persone di rimanere nei propri Paesi in sicurezza e con dignità.

Mattarella ha anche riconosciuto il ruolo cruciale della società civile nel sostenere l’integrazione dei rifugiati: “Tale sfida globale richiede l’attivo coinvolgimento della società civile, oltre che delle Istituzioni e delle agenzie internazionali. Organizzazioni del terzo settore, enti religiosi, il settore privato e spesso anche singoli cittadini svolgono in favore dell’integrazione dei rifugiati un ruolo meritevole del più sincero apprezzamento”, ha detto Mattarella, elogiando l’impegno diffuso che contribuisce alla costruzione di una società inclusiva e accogliente.

Autonomia, la richiesta del M5S

La giornata di Mattarella è stata scandita, politicamente scrivendo, dalla lettera ricevuta dai Capigruppo del Movimento 5 Stelle di Camera e Senato, Francesco Silvestri e Stefano Patuanelli, i quali hanno espresso profonde preoccupazioni riguardo alla riforma dell’Autonomia differenziata, la loro definita come ‘riforma Spacca-Italia’. Nella missiva, i due esponenti pentastellati hanno esortato Mattarella a considerare l’opportunità di esercitare la sua prerogativa costituzionale di rinvio presidenziale ai sensi dell’articolo 74 della Costituzione che permette al Capo dello Stato, prima di promulgare una legge, di inviare un messaggio motivato alle Camere chiedendo una nuova deliberazione. Si tratta, in pratica, di una prerogativa costituzionale che può essere esercitata in situazioni dove vi siano dubbi significativi sulla conformità della legge con i principi costituzionali o sulla sua opportunità politica e sociale. Secondo Silvestri e Patuanelli, la riforma sull’Autonomia differenziata, introdotta tramite una legge ordinaria, rischia di “scardinare l’assetto costituzionale” del Paese.

La preoccupazione dell’Ue

Sull’argomento è intervenuta anche l’Ue che ha lanciato un monito riguardo alla riforma, esprimendo preoccupazioni per i potenziali rischi che la devolution di ulteriori competenze alle regioni potrebbe comportare. In pratica l’Autonomia differenziata potrebbe minare la coesione territoriale e le finanze pubbliche, aumentando le disuguaglianze tra le diverse regioni italiane. Anche all’interno del governo iniziano a emergere dissensi. Diversi Governatori delle regioni meridionali, appartenenti alla maggioranza, hanno espresso riserve sulla riforma. Temono che l’Autonomia differenziata possa penalizzare ulteriormente i loro territori, già alle prese con un ritardo economico e infrastrutturale rispetto al Nord.

Allarme giovanissimi

Il giovedì del Presidente si è concluso a Montecitorio dove ha assistito alla presentazione della ‘Relazione 2023’ dell’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza. Qui ha ascoltato l’allarme lanciato dall’Autorità garante Carla Garatti che ha denunciato la narrazione negativa che prevale a proposito dei minorenni, spesso descritti solo come autori di gesti violenti o membri di baby gang. “La realtà è un’altra: a esempio i reati a carico dei 14-17enni sono calati del 4,15% tra il 2022 e il 2023”. Ma la risposta del mondo adulto è stata una “stretta” che non ha prodotto effetti deterrenti, ma ha invece aumentato il sovraffollamento nei 17 istituti penali per minorenni (Ipm), passando da 210 a 339 ragazzi in un anno, con un incremento del 61,4%.

Le condizioni di vita dei minorenni in Italia sono un’altra preoccupazione: “Si tratta della fascia di popolazione con la più alta incidenza di povertà assoluta, in particolare gli stranieri“, ha continuato Garlatti. Dati Istat mostrano che il 2,5% dei minori di 16 anni non ha accesso a un pasto proteico al giorno, il 16,9% non può permettersi una settimana di vacanze all’anno, e il 9,1% non può svolgere regolarmente attività di svago. Garlatti ha quindi richiamato l’adozione dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) come una delle risposte principali per colmare le disparità presenti nel Paese, avvertendo che la riforma per l’Autonomia differenziata non deve aggravare il divario tra le regioni.

Durante la presentazione del Rapporto, un rappresentante della Consulta delle ragazze e dei ragazzi, Emanuele, ha letto una lettera indirizzata Mattarella, scritta autonomamente dagli adolescenti della Consulta. L’evento, moderato dalla giornalista Federica De Vizia di Rai Parlamento e trasmesso in diretta su Rai 3, si è aperto e chiuso con l’esecuzione degli inni nazionale ed europeo dalla Cantoria dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia diretta da Dodo Versino.