Il Premier promette nuovi ispettori: “Raddoppieremo i controlli”. Nordio: “Incidenti, una maledizione che costa ogni anno troppe vittime”
“La sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto di ogni lavoratore ed è una sfida che dobbiamo affrontare tutti insieme, dalle istituzioni ai singoli lavoratori, per costruire un Paese in cui nessuno debba più rischiare la vita sul posto dove opera”. Sono state parole chiare quelle di ieri del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha partecipato, con un video-messaggio, alla cerimonia commemorativa per le vittime degli incidenti sul lavoro tenutasi alla Camera dei Deputati. “La sicurezza sul lavoro”, ha aggiunto, “è un tema che sta particolarmente a cuore a questo governo ed è una delle priorità di cui ci stiamo occupando di più fin dal nostro insediamento, anche nel confronto con le organizzazioni datoriali e sindacali”.
Dunque, il Premier ha sottolineato l’importanza di un impegno collettivo nella lotta agli incidenti sul lavoro: “Siamo convinti che la strategia da seguire sia quella di prevedere controlli molto più stringenti, pene più severe per chi non rispetta le norme sulla sicurezza sul lavoro e una sempre più diffusa cultura della prevenzione”.
I numeri
In risposta all’aumento preoccupante degli incidenti sul lavoro, il Primo Ministro è passato ai numeri ricordando che è stata disposta l’assunzione di 1.600 ispettori del lavoro in più con l’obiettivo di raddoppiare il numero dei controlli durante il 2024. Inoltre sono state introdotte una serie di misure innovative volte a rafforzare la sicurezza sul lavoro. Una delle novità più significative è l’introduzione della ‘patente a crediti’ per le imprese e i lavoratori autonomi, un sistema che l’obiettivo di premiare i comportamenti corretti e rispettosi delle norme, creando una lista di conformità per le aziende virtuose. Parallelamente, il governo è intervenuto sul piano delle sanzioni, sia amministrative che penali, per aumentare la deterrenza contro le violazioni delle norme di sicurezza. Tra le misure adottate, spicca la reintroduzione del reato penale di somministrazione illecita di lavoro, che era stato depenalizzato in passato, “ma che è risultato essere la fattispecie di reato cresciuta di più nel tempo”, ha spiegato Meloni. Per garantire la sicurezza degli studenti che partecipano a programmi di alternanza scuola-lavoro, l’esecutivo ha previsto misure più stringenti e controlli accurati. Gli allievi saranno assistiti da tutor scolastici e referenti aziendali durante tutto il periodo di permanenza nei locali aziendali, con l’obiettivo di evitare il loro coinvolgimento in mansioni a rischio.
A tutta prevenzione
Meloni ha poi detto di considerare determinante l’impegno sulla prevenzione, dicendo di aver accolto con favore la decisione dell’Inail di raddoppiare, rispetto al 2023, le risorse destinate ai datori di lavoro per migliorare i livelli di sicurezza, portando il totale a oltre un miliardo e mezzo di euro. Ha quindi rimarcato l’importanza di educare le giovani generazioni sulla sicurezza sul lavoro: “Sono convinta che possa essere uno strumento in più portare questo tema anche nelle scuole, per diffondere tra le giovani generazioni la cultura della prevenzione e contribuire a formare cittadini consapevoli dei diritti, dei doveri e delle tutele dei lavoratori”. Il premier ha espresso il suo sostegno a una proposta di legge parlamentare che mira a integrare l’educazione sulla sicurezza sul lavoro nei programmi scolastici. La proposta, già approvata alla Camera e attualmente in esame al Senato, rappresenta un ulteriore passo avanti verso la sensibilizzazione delle nuove generazioni. “So che c’è una proposta di legge parlamentare che si muove in questa direzione, già approvata alla Camera e ora all’esame del Senato, e il mio augurio è che sempre più iniziative in tal senso possano essere promosse e portate avanti,” ha dichiarato Meloni.
Numeri intollerabili
Alla cerimonia di commemorazione ha preso parte anche il Ministro della Giustizia Carlo Nordio il quale ha spiegato che secondo lui il primo obiettivo deve essere quello che ci siano più controlli perché è vero che la norma penale costituisce un deterrente, “ma non è sufficiente. Dobbiamo assolutamente impedire questo tipo di reato che ha raggiunto numeri intollerabili. È una maledizione che costa ogni anno troppe vittime”. “Non c’è un numero accettabile di vittime di incidenti sul lavoro, ogni numero è affiancato dalla parola ‘troppo’” è stato invece il commento del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.