Assemblea nazionale di Confartigianato. Il ruolo dell’artigianato come motore di identità e innovazione
In un mondo sempre più complesso e interconnesso, l’Europa deve rimanere il fulcro di un futuro condiviso per i suoi cittadini. Lo ha ribadito con forza Sergio Mattarella, intervenendo all’Assemblea 2024 di Confartigianato, dove ha sottolineato l’importanza di un continente coeso per affrontare le crisi globali e costruire prospettive di pace, crescita e giustizia sociale.
“L’Europa è lo spazio del nostro futuro. Senza un’Europa forte e unita i cittadini europei rischiano di diventare semplici comprimari, se non addirittura subalterni”, le parole del Presidente della Repubblica. Un richiamo che diventa ancora più urgente alla luce delle attuali crisi internazionali: dalla guerra in Ucraina alla tragedia medio-orientale. Questi focolai di conflitto non solo minano la stabilità geopolitica, ma hanno ripercussioni dirette sulla congiuntura economica, rendendo necessario un fronte comune europeo. L’Europa, ha spiegato il Capo dello Stato, non si esaurisce nelle istituzioni centrali o nei vertici governativi, ma vive anche nella sua articolazione sociale, nelle comunità, nel lavoro e nella creatività dei cittadini: “L’Europa è anche quella delle nostre forze sociali, quella degli artigiani”, ha aggiunto, riconoscendo il ruolo fondamentale delle realtà locali e professionali nel rafforzare il tessuto europeo.
L’artigianato, cuore pulsante dell’economia
Mattarella ha poi dedicato un’ampia riflessione al ruolo cruciale dell’artigianato, definendolo un motore di sviluppo e una componente insostituibile dell’identità italiana: “Dai tempi delle corporazioni medievali sino a oggi, l’artigianato non è mai venuto meno. È nel Dna delle abilità e dei saperi italiani”, ha sottolineato. Con oltre il 20% del tessuto imprenditoriale del Paese e il 15% degli occupati, le imprese artigiane rappresentano un pilastro non solo economico, ma anche culturale e sociale, profondamente legato al made in Italy. Essere artigiani, ha proseguito Mattarella, “non è un lavoro qualunque”. L’artigianato offre ai giovani una prospettiva unica di libertà e creatività, che va oltre il semplice guadagno economico. In questo contesto, il Presidente ha lodato l’impegno di Confartigianato nel promuovere il “fare impresa” attraverso percorsi formativi e iniziative internazionali, come il progetto ‘Scuola e mestieri’ in Etiopia.
Un segnale positivo è l’aumento di artigiani tra gli immigrati, un fenomeno che, secondo Mattarella, arricchisce il panorama produttivo italiano e mantiene vive competenze e mestieri che rischiavano di scomparire: “Sviluppare talenti, innovare prodotti e mercati: questa è la sfida dell’artigianato per il futuro”.
Un contributo essenziale
Mattarella ha anche ricordato il ruolo essenziale svolto dagli artigiani durante la pandemia, un periodo in cui “il vostro contributo ha impedito che l’Italia si fermasse”. La rete artigiana si è dimostrata un pilastro fondamentale per la resilienza del Paese, garantendo continuità produttiva e sociale in un momento di emergenza senza precedenti. Il Presidente ha poi evidenziato il valore del dialogo tra istituzioni, corpi intermedi e organizzazioni sociali, come Confartigianato, definendolo “un humus fecondo per la democrazia”. In un’epoca segnata da smarrimento e incertezze, il confronto tra parti sociali è essenziale per promuovere benessere condiviso e costruire un’economia più equa.
“Il confronto tra imprese e organizzazioni dei lavoratori è essenziale per rendere fertile il terreno e costruire un benessere più condiviso”, ha aggiunto, auspicando un maggiore dialogo tra associazioni imprenditoriali e sindacati.
Lavoro autonomo e società plurale
Nel suo intervento, Mattarella ha richiamato il favore costituzionale verso il lavoro autonomo, riconosciuto dai padri costituenti come una ricchezza per il Paese. “Le diverse modalità di responsabilità e di impegno da parte dei lavoratori rappresentano una risorsa fondamentale per rafforzare le basi democratiche del Paese”, ha spiegato, sottolineando l’importanza di una società plurale e diversificata.
In chiusura, il Presidente ha ribadito l’importanza di un’Europa forte e unita, capace di affrontare le sfide globali e di valorizzare le peculiarità locali: “È opponendo la barriera dei valori condivisi in sede europea che sarà possibile tornare alla pace e riaffermare regole utili anche a prospettive di rinnovata crescita e giustizia sociale”.