Manovra, sale la tensione: scontro su banche, casa e lavoro

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La Lega chiede un contributo più oneroso agli istituti di credito, l’Abi ribatte. Cgil pronta allo sciopero, Forza Italia punta a modifiche su affitti brevi e tutele

Si alza ancora di più il livello dello scontro politico sulla Manovra economica 2026. La Lega è tornata ieri sul tema delle banche e ha annunciato l’intenzione di rafforzare il contributo richiesto agli istituti di credito, definendolo “un dovere morale. A fronte di quasi 50 miliardi di utili, è doveroso che i grandi istituti aiutino sanità, famiglie e imprese”, ha affermato il Carroccio, parlando di “dichiarazioni sorprendenti e irritanti” da parte dei banchieri critici verso le misure. Il partito guidato da Salvini ha rivendicato che i guadagni degli istituti “sono frutto anche dell’azione del governo e delle commissioni pagate dai cittadini-clienti” e si è detto pronto a proporre correttivi per rendere il prelievo “ancora più significativo”.

La risposta a tutto ciò è arrivata direttamente dal Presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, che ha ricordato come il sistema bancario abbia “pagato da solo” la maggior parte delle crisi italiane: “Tutte le crisi sono state affrontate con le risorse delle banche concorrenti. La Popolare di Bari fu risanata con un miliardo messo dagli altri istituti”. Patuelli ha spiegato che il settore ha attraversato “nove anni e mezzo di tassi a zero” e non ritiene che le banche scaricheranno i nuovi oneri sui correntisti: “Non credo accadrà”.

Nel Centrodestra si è fatto sentire anche Noi Moderati, con Saverio Romano, che ha evidenziato come negli ultimi anni le banche abbiano goduto di condizioni di vantaggio grazie a bonus fiscali e garanzie pubbliche: “Chi ha beneficiato di regimi agevolati deve contribuire con equità. Non si tratta di colpire il profitto, ma di ristabilire giustizia sociale”.

Fronte sindacale

Sul fronte sindacale è cresciuta la tensione. Da Roma, dove ieri è scesa in piazza la Cgil per la manifestazione nazionale ‘Democrazia e lavoro’, il Segretario Maurizio Landini ha aperto alla possibilità di uno sciopero generale: “Se non saremo ascoltati e la Manovra non verrà modificata radicalmente, non escludiamo nulla. La mobilitazione non finisce qui”. Il sindacato ha contestato tagli, l’assenza di misure per salari e sanità, e ha chiesto un cambio di rotta. Intanto il Governo, pur difendendo l’impianto complessivo, ha riconosciuto la possibilità di alcune modifiche durante l’iter parlamentare. Il Viceministro dell’Economia Maurizio Leo ha precisato che “ci sarà spazio per cambiamenti, ma con saldi invariati”.

Il Vicepremier Antonio Tajani ha definito la Manovra “positiva per il ceto medio” e ha confermato che Forza Italia chiederà correttivi, citando l’articolo 18, i trasporti per Roma, Milano e Napoli, e la revisione della norma sugli affitti brevi: “È iniqua e non porta reali vantaggi allo Stato. La cambieremo”. Sul tema casa ha ribadito il no a nuove imposte: “La casa va difesa, è parte dell’identità delle famiglie italiane”. Anche il Ministro della Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha definito “una sorpresa” la proposta di alzare la cedolare secca sugli affitti brevi e ha auspicato che il Parlamento “la cancelli”.

La prudenza

Più prudente il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che ha invitato a evitare allarmismi sui tagli: “Ogni Manovra richiede una quadratura dei conti e una sintesi politica tra forze diverse. Non vedo problemi”. Ha rivendicato inoltre la “solidità del Paese”, testimoniata dallo spread stabile, con “benefici per famiglie e imprese”. Sul fronte sociale è esplosa intanto il caso Opzione Donna. La Deputata M5S Chiara Appendino ha accusato il governo di “tradire migliaia di lavoratrici” rendendo la misura “irraggiungibile” e ora avviandosi alla cancellazione: “Le donne non chiedono favori, chiedono rispetto”.

Con banche nel mirino della Lega, sindacati sul piede di guerra, tensioni nella maggioranza sul capitolo casa e opposizioni pronte allo scontro, l’esame parlamentare della Manovra si annuncia tra i più caldi degli ultimi anni.