Agroalimentare e manifatturiero spingono l’Italia. Crescita, rischio energia

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Aerial view of cargo ship and cargo container in harbor.
Due fatti, molto diversi tra loro, che rendono l’economia italiana più solida e in fase di ripresa. La prima che l’Italia, unica tra Francia, Germania e Spagna, ha recuperato e superato con il manifatturiero i livelli pre-crisi, nonostante, osservano gli analisti, “le difficoltà in termini di approvvigionamenti di semilavorati e di pressioni sui costi di produzione”. In più nel risparmio i flussi di denaro messi in banca hanno superato la cifra significativa 80 miliardi di euro. Segno che chi può stipa soldi nel conto corrente e quindi si tratta di denaro pronto per essere usato.

Legacoop-Prometeia

Sono due osservazioni che emergono dal “quadro” di sintesi del report: “Bilancio del 2021, secondo anno di pandemia” realizzato nell’ambito del progetto di ricerca “Monitor Fase 3”, promosso in collaborazione tra Area Studi Legacoop e Prometeia.

Crescita Pil confermata

La buona notizia, malgrado le tensioni inflazionistiche e il rialzo dei contagi con l’incalzare della variante Omicron, e che la crescita del Pil al 6,3% per quest’anno – rispetto al 5,2% della media dell’Unione economica e monetaria – è confermata ponendo l’economia italiana sul binario di un futuro migliore. Una crescita in grado di fronteggiare anche il pericolo dei rincari di materie prime e quelli dell’energia. Stando alle analisi di Legacoop e Prometeia, dopo il 2020, “l’anno più difficile nella lotta alla pandemia Covid 19, il Pil italiano ha registrato una caduta superiore alla media europea (-9% rispetto al -6,5% della media Uem), l’economia ha recuperato molto velocemente”.

Campagna vaccinale

Una performance di crescita che è stata sostenuta da due fattori: dal ritmo in cui si è svolta la campagna vaccinale, e dagli aiuti messi in campo da dai due Governi che si sono succeduti nel 2021, il Conte bis e l’attuale esecutivo Draghi, che hanno dato una spinta poderosa di sostegni alle attività produttive, alle famiglie e a quella fascia di popolazione in gravi difficoltà economiche.
“Le misure di sostegno varate dai governi sono state pari al 6,5% del Pil nel 2020 e al 6,1% nel 2021), l’Italia è ben posizionata rispetto ai principali partner e, in particolare, allineata a quelle di Francia e Germania”, osservano Legacoop e Prometeia

Certezze e incertezze

Ai dati che lasciano una buona dose di ottimismo, si allineano altri che fanno temere uno scenario diverso. In primo luogo, segnalano Legacoop e Prometeia, i prossimi mesi si annunciano delicati per la crescita dei contagi e della variante Omicron, e per il balzo dei costi delle materie prime. C’è poi l’impennata dei prezzi dell’energia che grava su tutti, famiglie e imprese. Le avvisaglie già si registrano con un rallentamento della crescita che comunque in questo ultimo trimestre segna un più 0.4%. L’analisi dei centri studi delle due società comunque pur confermando i disagi di approvvigionamento di alcuni componenti elettronici in particolare per le auto, i rallentamenti non pregiudicheranno la crescita media annua del Pil che resta al 6,3%.

La fiducia delle famiglie

Come osservato un aspetto significativo della crescita sarà nelle mani delle famiglie e della loro propensione ai consumi, è significativo il fatto che la voglia di acquisti si riveli superiore a quella del 2019. Legacoop e Prometeia segnalano che il risparmio raccolto in conti correnti è “immediatamente disponibile” per accedere ai consumi. I dati segnalano che la crescita del Pil del 2,6% nel terzo trimestre rispetto al secondo è dovuta all’ulteriore recupero della spesa delle famiglie (+ 3%), specialmente nei servizi (+ 8%, ma anche all’ottima tenuta degli investimenti in beni strumentali, che con un +4,5% hanno oramai recuperato i livelli pre-crisi.

L’Italia resiste e primeggia

Altro aspetto importante per l’economia nazionale è l’impatto più contenuto sulle attività produttive e i problemi che assediano l’industria europea. L’Italia segna un sorpasso sugli altri Paesi come Francia, Germania e Spagna; le imprese del settore manifatturiero hanno superato i livelli pre-crisi. Un fatto importante che ha messo in luce un aspetto interessante, quello che l’industria italiana soffre meno la transizione ecologica e la carenza di semiconduttori. Dalla ricerca Legacoop-Prometeia ne esce con un particolare protagonismo anche la produzione dei mezzi di trasporto. Ad ottobre 2021 l’Italia si è collocata in una posizione migliore rispetto agli altri tre Paesi.

Agroalimentare ed export

C’è una filiera quella agroalimentare che permette all’Italia di segnare passi avanti significativi. Così come settori legati all’export, alla filiera dell’edilizia come legno e mobili, attrezzature in metallo, e apparecchiature elettriche. A giudizio degli analisti queste dinamiche positive hanno un effetto protettivo sull’economia del Paese. C’è infine da incrociare le dita, confidando che la crisi delle materie prime, rallentamenti nelle catene di movimentazioni e distribuzione delle merci e caro energia, si attenuino nei prossimi mesi.