Per potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento e riciclo dei rifiuti arrivano in aiuto dei Comuni 1 miliardo e mezzo per realizzare nuovi impianti di gestione dei rifiuti o l’ammodernamento di quelli esistenti. Le direttive europee prevedono che entro il 2035 solo il 10% dei rifiuti finisca in discarica e che il 65% venga invece riciclato. Per l’Italia questo obbiettivo sembrerebbe ancora lontano secondo i più recenti dati Istat, per i quali nel 2019 solo il 61,3% dei rifiuti urbani è stato soggetto a raccolta differenziata e circa la metà delle province italiane – 54 su 107 – non raggiunge il target europeo.
Con queste risorse, messe a disposizione dall’Unione Europee e previste dalla programmazione del PNRR, si potranno finanziare tre aree di intervento: miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani; ammodernamento e ampliamento di impianti esistenti o la realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata; la realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili.
600 milioni per tecnologie e processi ad alto contenuto innovativo
A partire dal 30 settembre il MiTE ha reso noti i criteri con i quali saranno selezionati i progetti a sostegno della economia circolare legata al ciclo dei rifiuti. Ai soldi per nuovi impianti di riciclo, si aggiungono altri 600 milioni di euro per la promozione di nuove idee. Si tratta dei cosiddetti progetti “faro”, incentrati sull’utilizzo di tecnologie e processi ad alto contenuto innovativo nei settori produttivi. In particolare, verranno finanziati quelli che favoriranno, anche attraverso l’organizzazione in forma di “distretti circolari”, una maggiore resilienza e indipendenza del sistema produttivo nazionale. Saranno ammesse al finanziamento i progetti relativi alla realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, i cosiddetti RAEE, comprese pale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici; realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti in carta e cartone; realizzazione di nuovi impianti per il riciclo, meccanico o chimico, dei rifiuti plastici, compresi i rifiuti di plastica in mare (marine litter); realizzazione di infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili pre-consumo e post consumo, ammodernamento dell’impiantistica e realizzazione di nuovi impianti di riciclo delle frazioni tessili in ottica sistemica, i cosiddetti “Textile Hubs”.
La maggior parte delle risorse al Centro-Sud
Circa il 60% delle risorse destinate all’economia circolare dovranno obbligatoriamente essere investite al Centro-Sud, verso il quale sono pendenti procedure di infrazione in merito a sistemi di gestione dei rifiuti malfunzionanti o inesistenti. Complessivamente, nel PNRR le risorse destinate alla economia circolare e alla agricoltura sostenibile ammontano a circa 5,27 milioni di euro.