Autoproduzione energetica, arrivano gli incentivi. Cna: l’impegno della Confederazione e la scelta del Governo

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Le opportunità del Piano Transizione 5.0. Fondi per 6,3 miliardi di euro

Il Piano Transizione 5.0, con uno stanziamento complessivo di 6,3 miliardi di euro, introduce un nuovo credito d’imposta fino al 45% dei costi di investimento per le imprese. È l’impegno economico sul quale la Confederazione nazionale degli artigiani punta per ridare slancio e iniziativa alle piccole imprese che prevedono l’auto produzione energetica. La Cna rivendica l’impegno mostrato nel parare i colpi della crisi energetica e dell’aumento dei costi che hanno determinato un sensibile aggravio sui bilanci delle aziende. “In un momento storico caratterizzato da sfide energetiche sempre più pressanti, il ruolo della Cna si è rivelato cruciale nel sostenere le imprese italiane. Il Decreto Legge 19/2024, noto come Piano Transizione 5.0, rappresenta una importante vittoria per la Cna”, scrive la Confederazione, che sottolinea come il provvedimento sia: “una grande opportunità per artigiani e Pmi, grazie all’introduzione di nuove agevolazioni fiscali per progetti di autoproduzione e risparmio energetico”.

Rafforzare il sistema

Per la Confederazione i risultati sono anche il frutto di un lavoro “incessantemente per promuovere soluzioni strutturali in grado di rafforzare il sistema energetico italiano”. “La promozione dell’autoproduzione energetica, in particolare per le piccole e medie imprese, è stata identificata come una strategia vincente”, puntualizza la Cna, “Questa scelta permette non solo di ridurre i costi energetici, che rappresentano una voce di spesa significativa per le Pmi, ma anche di contribuire significativamente agli obiettivi ambientali dell’Unione Europea, rendendo l’Italia meno dipendente dalle forniture estere”.

Come funzionano gli incentivi

Le agevolazioni riguardano l’acquisto di beni materiali e immateriali nuovi, tecnologicamente avanzati, che assicurano una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per le strutture produttive o del 5% per i processi produttivi. Inoltre, sono incentivati i progetti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e i percorsi di formazione del personale per acquisire competenze digitali ed energetiche. Per accedere a questi benefici, le imprese devono presentare una domanda tramite la piattaforma informatica dedicata, gestita dal Gse. La domanda deve includere una descrizione dettagliata del progetto di innovazione e della prevista riduzione dei consumi energetici. Un meccanismo di “prenotazione” del credito d’imposta assicura che le risorse siano allocate in modo efficiente, favorendo i progetti più promettenti e ben strutturati.

L’impegno del Governo

“Le piccole e medie imprese”, ricorda la Cna, “giocano un ruolo strategico nell’incremento della potenza installata da fonti di energia rinnovabile (Fer). Grazie alla loro ampia diffusione territoriale e alla disponibilità di spazi idonei per l’installazione di impianti fotovoltaici, le Pmi possono contribuire in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità del Paese”. La Confederazione ricorda anche il dialogo positivo avuto con il Governo, scelta ha ha portato alla definizione del Piano di transizione energetica “CNA ha lavorato attivamente affinché il Governo italiano riconoscesse e supportasse questo potenziale, integrando specifiche misure nel Pnrr sotto la missione REPowerEU”.

L’incontro con il Ministro

Un dialogo tra imprese e Governo che la Confederazione assicura che andrà avanti. . “CNA continuerà a supportare le imprese artigiane e le Pmi in questo percorso, offrendo consulenza per l’accesso alle agevolazioni e per l’implementazione dei progetti di transizione energetica. È già stato calendarizzato un incontro con il ministro delle Imprese e del Made in Italy per definire ulteriormente le misure operative e garantire che anche le imprese più piccole possano beneficiare pienamente delle opportunità offerte dal Piano Transizione 5.0”.