In occasione del “Mediterranean Day”, la Giornata dedicata al Mare Nostrum istituita dall’Unione per il Mediterraneo. è stato presentato dalla Fondazione UniVerde il 20° Rapporto “Gli italiani, le rinnovabili e la Green & Blue economy”, che fotografa la visione degli italiani in merito al quadro energetico auspicato per il futuro del nostro Paese L’obiettivo che si pone è quello di richiamare l’attenzione del Governo, degli esponenti delle istituzioni nazionali e locali e dei produttori di energia verso le preferenze dei cittadini in tali ambiti.
Il 92% degli italiani preoccupati da crisi climatica
“La quasi totalità degli italiani è preoccupato per il cambiamento climatico – ha sottolineato Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione UniVerde -. Un’emergenza drammaticamente collegata al disastro di Ischia, come anche all’alluvione nelle Marche e al fiume di acqua e fango a Formia. Per il 76% degli italiani è prioritario aumentare la produzione da fonti rinnovabili per garantire energia al Paese senza aggravare ulteriormente la crisi climatica. Considerato anche il fallimento della COP27, chiediamo al Governo un impegno per favorire la transizione energetica ed EcoDigital, come richiesto dagli italiani, evitando di impantanare Parlamento e Paese in un dibattito su centrali nucleari o trivellazioni petrolifere”.
L’80% non crede al nucleare. Più consenso per l’eolico
Il 91% (+2%) ha la certezza che passare al solare oggi sia più sicuro. La maggioranza degli intervistati dichiara di aver preso in considerazione l’idea di prodursi energia da un impianto solare se si facilitasse l’autoconsumo e si eliminassero burocrazia e ostacoli. Il 63% lo ritiene ancora tecnicamente complesso e il 67% caro da sostenere e gestire. Rispetto all’energia prodotta da combustibili fossili, quella solare (87%, +2%) ed eolica (77%) vengono giudicate più compatibili con l’ambiente e meno costose (19% e 20%). In particolare, l’eolico viene considerato più sicuro (79%). I sostenitori del nucleare si attestano al 20%, quelli del gas all’11% mentre carbone e petrolio rispettivamente al 4% e 3%. In merito alla transizione energetica, si mantiene stabile il campione (44%) a conoscenza che l’UE punta sull’idrogeno verde come elemento essenziale, e per il 73% sarebbe importante per l’Italia incentivare questa innovazione. Il 40% ritiene che l’Italia raggiungerà l’obiettivo del 55% di energia da fonti rinnovabili ma oltre il target fissato al 2030.
Infrastrutture verdi per il turismo
Il 71% degli italiani ritiene inoltre assolutamente prioritario contenere l’aumento delle temperature entro i 2 gradi. Si conferma la necessità che i grandi impianti solari siano dislocati sulla copertura di grandi edifici come centri commerciali e stazioni ferroviarie (44%, +5%), oppure a terra, ma solo in aree agricole senza valore naturalistico (22%) e senza ulteriore spreco del suolo. L’84% (+6%) ritiene poi importante per l’Italia incentivare l’eolico offshore e il 58% lo giudica positivo a patto che gli impianti siano invisibili dalla costa (39%), si sostenga l’economia locale, si salvaguardino le rotte degli uccelli migratori e si rispetti la fauna marina. Per la Fondazione, infatti, resta improcrastinabile lo sviluppo della ricerca e di tutte le tecnologie innovative per difendere mari e oceani, che restano la principale fonte di ossigeno del Pianeta, ma che soffrono per l’acidificazione, le plastiche ormai entrate nella catena trofica, l’utilizzo di tecnologie obsolete come i dissalatori fissi e l’eccesso di CO2 in atmosfera e di altri inquinanti dovuti al massiccio utilizzo globale di fonti fossili.