ONU. Draghi sul clima “siamo inadempienti”. Attesa per l’intervento di Biden

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Il presidente del Consiglio interviene al Forum sull’energia e il clima dell’Onu lanciando un allarme: “Intervenire subito, è emergenza di pari entità pandemia” Anche per le Nazioni Unite, il momento attuale rappresenta un potenziale punto di svolta.

 

Dobbiamo essere onesti, non stiamo mantenendo gli accordi di Parigi per contenere l’incremento del riscaldamento globale entro gli 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Un j’accuse chiarissimo lanciato durante il suo primo intervento alla settimana di alto livello della 76ma Assemblea Generale delle Nazioni Unite (Unga).

Nel videomessaggio inviato al “Major Economies Forum on Energy and Climate” in corso a New York e promosso dal presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha spiegato: ”Con le politiche attuali, raggiungeremo quasi 3 gradi di riscaldamento globale entro la fine del secolo. Le conseguenze di un tale aumento delle temperature globali sarebbero catastrofiche. Gli effetti del cambiamento climatico sono già molto evidenti. Negli ultimi 50 anni, il numero di disastri legati al clima è quintuplicato. La grave carenza d’acqua e la siccità sono diventate sempre più comuni e stanno colpendo in modo sproporzionato alcune delle zone più povere del mondo, ad esempio in Africa. Non possiamo semplicemente fare affidamento sugli altri: tutti dobbiamo fare la nostra parte“.

È questo il momento di agire

Nonostante il rinnovato impegno nei recenti incontri del G20, per il premier italiano non si sta facendo abbastanza.  L’Onu concorda sul fatto che le decisioni di oggi su salute umana, economica e ambientale o garantiranno un futuro alle giovani generazioni o “rafforzeranno i vecchi schemi che stanno distruggendo la natura e guidando la divisione della società”, come ha fatto sapere diffondendo l’agenda della settimana. Secondo il nuovo rapporto pubblicato dalla Convenzione quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici, il pianeta si sta avvicinando al riscaldamento di 2,7 gradi Celsius, molto al di sopra del limite di 1,5 gradi che gli scienziati ritengono necessario per evitare le peggiori conseguenze della crisi climatica. Evitare la catastrofe significa per le Nazioni Unite costruire ora la strategia per il clima durante la ripresa mondiale dalla pandemia.

L’agricoltura, la più penalizzata

L’Assemblea generale è, dunque, vista come l’ultima opportunità per confermare gli impegni globali prima del G20 del prossimo mese a Roma e della conferenza sul cambiamento climatico COP26 di novembre a Glasgow. “Nell’Unione Europea – ha aggiunto Draghi – ci siamo posti obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni e raggiungere la neutralità climatica. Dobbiamo onorare i nostri impegni sul clima e, in alcuni casi, essere pronti a prenderne di più audaci.

Dobbiamo raggiungere una comprensione condivisa della necessità di ridurre significativamente tutte le emissioni di gas serra, compreso il metano, nel prossimo decennio”. Un allarme, quello di Draghi, condiviso dalla Coldiretti, che fa notare come il summit ONU sul clima si svolga proprio al termine di una estate 2021 che si classifica dal punto di vista climatologico come la più calda mai registrata sulla superficie della terra. Lo scenario già in atto – denuncia la Coldiretti – aggrava le perdite provocate dai cambiamenti climatici all’agricoltura italiana pari a 14 miliardi di euro negli ultimi dieci anni per i danni provocati alle coltivazioni e alle strutture. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma anche quella più chiamata a cogliere le sfide per contrastarli.