A pagare lo scotto dell’inquinamento atmosferico e dei cambiamenti climatici sono soprattutto i bambini nati nel 2020 e quelli più poveri. La denuncia parte da Save the Children che, nel Report “Nati in crisi climatica: Perché dobbiamo agire subito per proteggere i diritti dei bambini”, ne spiega le ragioni.
I bambini nati nel 2020 saranno esposti alle ondate di calore eccessivo in media sette volte di più rispetto ai loro nonni, con punte di 18 volte superiori, ad esempio in Afghanistan. I neonati di oggi saranno anche colpiti 2,6 volte in più dalla siccità, 2,8 volte in più dalle inondazioni dei fiumi, quasi 3 volte in più dalla perdita dei raccolti agricoli e dal doppio degli incendi devastanti. E anche se l’86% delle emissioni globali di CO2 è responsabilità dei Paesi più ricchi – si legge nel Report di Save the Children – saranno i bambini che vivono in quelli a basso e medio reddito e nelle comunità più svantaggiate ad essere colpiti prima e più pesantemente, perché sono già i più esposti alle malattie trasmesse dall’acqua, alla fame e più vulnerabili in caso di inondazioni, cicloni e altri eventi climatici estremi. Gli impatti del cambiamento climatico possono interrompere l’accesso all’assistenza sanitaria e all’istruzione, come nel caso delle bambine penalizzate dalle disuguaglianze di genere, dei bambini sfollati o rifugiati, disabili e delle popolazioni indigene.
Non può esistere una finanza verde senza equità e solidarietà
Per queste ragioni la transizione ecologica, che ha un costo iniziale, non può prescindere anche da un ripensamento del sistema finanziario che deve diventare più etico, attraverso una visione d’insieme globale dei problemi e delle soluzioni. Ne è convinto il ministro della Transizione ecologica Cingolani che, partecipando al webinar “Children and Youth Voices on the Climate Crisis” organizzato da Save the Children, ha detto: “Dobbiamo contenere l’aumento delle temperature, ma bisogna farlo tenendo conto delle caratteristiche di ciascun Paese, in modo diverso nell’uno e nell’altro. La finanza verde è uno strumento potente per creare sistemi più equi. Dobbiamo eliminare le disuguaglianze dal mondo”. Rivolgendosi, poi, ai giovani attivisti presenti, ha aggiunto: “Fate bene a protestare, ma deve arrivare anche il momento di proporre soluzioni intelligenti, per le quali è necessario studiare. Per questo dovete pretendere prima di tutto il diritto all’istruzione”.
Ascoltare i bambini è un obbligo morale dei Governi
Le recenti ondate di calore negli Stati Uniti e in Canada, gli incendi in Australia, le inondazioni in Europa e in Cina, le molteplici siccità che stanno causando crisi alimentari in luoghi come l’Afghanistan, il Madagascar e la Somalia, hanno chiaramente dimostrato che nessun luogo è sicuro. “La crisi climatica è di fatto una crisi dei diritti dei bambini – ha commentato Inger Ashing, CEO di Save the Children International – e l’azione sul cambiamento climatico non è solo un obbligo morale, ma anche un obbligo legale per i governi di agire nell’interesse dei bambini. Dobbiamo eliminare la nostra dipendenza dai combustibili fossili, creare reti di sicurezza finanziaria per l’adattamento ai cambiamenti climatici e sostenere le comunità più colpite”.