Grazie a software in grado di usare pochi secondi di registrazione audio e video sarà possibile creare cloni digitali che replicano perfettamente la nostra voce e le nostre movenze, traducendo i messaggi in tutte le lingue del mondo.
Da poco è stata lanciata nel mercato italiano una nuova piattaforma con tecnologia AI, 100% made in Italy, che potrebbe rivoluzionare il settore delle comunicazioni digitali. Questo metterà fine alle molte difficoltà di chi deve comunicare ripetutamente con empatia e partecipazione a distanza, da dovunque e in qualsiasi situazione si trovi. Moltissime sono le occasioni in cui un Avatar potrà facilitarci la vita. Basti pensare a un docente che deve tenere corsi di formazione in Dad oppure un medico che debba spiegare in condizioni di telemedicina una diagnosi a un paziente con maggiore umanità rispetto a una sterile diagnosi scritta. Ma anche un politico che voglia mandare messaggi in altre lingue o su tutti i propri social mentre contemporaneamente è impegnato in una campagna elettorale o in una seduta di Aula parlamentare. O un influencer che voglia espandere la propria copertura a livello mondiale, coinvolgendo il pubblico come mai prima. O, infine, una impresa che punti a globalizzare il proprio brand e la propria comunicazione o, semplicemente, che voglia comunicare un messaggio alle proprie sedi lontane magari migliaia di chilometri nella lingua del posto.
Pensiamo anche alle piccole imprese.Nel panorama competitivo del business internazionale, una comunicazione efficace è un fattore davvero importante. Per le piccole imprese, vendere ai mercati esteri a volte può essere una strategia efficace, ma entrare in un altro mercato può comportare una serie di ostacoli come il dover inviare descrizioni e video di prodotti nella lingua locale. Se nessuno in azienda parla perfettamente la lingua, l’operazione diventa estremamente costosa.
L’istruzione è forse il settore che sarà maggiormente avvantaggiato dall’uso degli Avatar. Il concetto di e-learning esiste da molto tempo, ma negli ultimi anni il suo utilizzo ha guadagnato slancio, soprattutto come conseguenza della pandemia. Il contatto umano, però resta fondamentale per l’apprendimento, perché quando qualcuno ci spiega l’informazione, rimane nella nostra memoria molto meglio che se la leggessimo attraverso un testo. Un Avatar può svolgere molti ruoli: può essere un narratore, che guida lo studente attraverso il materiale o un insegnante, che lo spiega, abbattendo distanze e barriere linguistiche. Anche nella formazione professionalizzante un Avatar può svolgere un ruolo importante. Può essere utilizzato per impersonificare comportamenti problematici o situazioni conflittuali che possono sorgere nel corso del lavoro. In questo modo, le persone che seguono la formazione possono identificare più facilmente i comportamenti negativi da evitare e imparare come affrontare queste situazioni meglio che da un libro.
Infine gli Avatar AI sono dei veri e propri pionieri dell’inclusività e dell’accessibilità.La loro versatilità e adattabilità permettono di adattarli alle esigenze individuali, migliorando l’esperienza digitale per le persone con disabilità. Esempi reali mostrano come interpretano la lingua dei segni, rispondono ai comandi vocali e migliorano la comunicazione per le persone con disabilità del linguaggio.
Pensata per permettere a chiunque di creare in maniera molto semplice il proprio Avatar grazie a un software all’avanguardia, spin-off del content creator Asimov, ReAvat sfrutta la potenza dell’IA per creare un Avatar digitale straordinario, con una voce perfetta, ma non una voce qualsiasi, proprio la voce della persona che lo sta creando. Il software cattura con una autenticità impeccabile l’essenza di una voce con solo un minuto di audio registrati come modello e un minuto di riprese video per la gestualità, anche semplicemente attraverso il proprio smartphone. Una volta creato il clone digitale, basterà inserire di volta in volta nel sistema il testo che l’Avatar dovrà riprodurre, nella lingua originaria o in una infinità di lingue straniere, senza dover ogni volta organizzare macchinose riprese e montaggi.