In 20.000 al raduno nazionale Agesci 2024.  Zuppi: “Siate guide contro emarginazione, guerre, mafia”

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FOTO: AGESCI.IT

Con la messa celebrata dal presidente della Cei in memoria di don Peppe Diana e delle Aquile Randagie si chiude la route nazionale del 21-25 agosto dei capi scout a Verona. Presente anche il vicepremier Tajani che ricorda David Sassoli. I saluti di Mattarella

Una invasione pacifica e gioiosa si è riversata fino a domenica 26 agosto 2024 nelle strade di Verona in occasione dei 50 anni dell’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani. Si tratta dei quasi 20.000 capi di tutta Italia che si sono dati appuntamento a Villa Buri per il raduno di quest’anno intitolato “Generazioni di felicità”, ai quali si sono aggiunti i 400 volontari impegnati a rendere più facile la permanenza degli ospiti e la vita dei residenti.

Alla cerimonia di apertura hanno voluto prendere parte personalità dello spettacolo come Gianni Morandi, Gio Evan, Camilla Filippi e Roberto Mercadini, mentre tra le autorità istituzionali anche Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri con un passato scout, eil presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha inviato un suo personale saluto. “La nostra società – ha detto il Presidente – deve molto allo scoutismo, per il costante impegno educativo verso giovani e giovanissimi, per il vissuto di solidarietà, per l’esperienza di libertà di cui è espressione, per la sensibilità testimoniata e fatta crescere nei confronti della madre Terra. Avete offerto un contributo significativo ai valori essenziali della comunità nazionale raccolti nella nostra Costituzione, a partire da quelli della partecipazione e della coesione”.

Nella celebrazione della messa finale Monsignor Zuppi ha voluto ricordare due grandi esempi di scoutismo: Don Giuseppe Diana, assassinato dalla camorra per il suo impegno civile e religioso contro le mafie e le Aquile Randagie, gruppo scout clandestino che, a partire dall’armistizio dell’8 Settembre 1943, si oppose a Mussolini appoggiando la Resistenza, organizzando l’assistenza ad ex prigionieri inglesi e greci, americani, russi, serbi, ebrei, giovani sbandati o renitenti alla leva e perseguitati di ogni fede politica .

La numerosa partecipazione alla Route24 ha dimostrato quanto questo movimento giovanile nato nel 1857 goda ancora di ottima salute, contando sull’impegno di oltre 38 milioni di bambini, ragazzi e adulti, uomini e donne che in 216 paesi e territori del mondo sono scouts e guide. Ma ancora più importante è la sopravvivenza dei valori fondanti, contenuti nella promessa che ogni ragazzo deve pronunciare a testimonianza della convinzione della propria scelta e della conseguente assunzione di responsabilità, perché “una volta scout, sempre scout”: “Con l’aiuto di Dio prometto sul mio onore – recita la promessa – di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio paese; per aiutare gli altri in ogni circostanza; per osservare la Legge scout”.

Legge che, attraverso la fantasia, il gioco, l’avventura, la vita all’aria aperta, l’esperienza comunitaria, la progressiva ricerca di senso della vita e lo sviluppo della dimensione sociale e spirituale, punta al raggiungimento di quattro obiettivi fondamentali: formazione del carattere, abilità manuale, salute e forza fisica, servizio del prossimo”. Ed è proprio quest’ultimo, lo spirito di servizio, la vera cifra che caratterizza il movimento più numeroso e con la maggior diffusione territoriale al mondo, che consegna ai giovane l’importate eredità della solidarietà umana.