L’acqua, l’oro blu, uno dei beni più preziosi al mondo, potrebbe essere a rischio anche nel nostro Paese, il secondo più idrovoro d’Europa ma con il 21% del territorio a rischio desertificazione. “La siccità invernale 2021-22 – spiega Luca Mercalli, Presidente della Società Metereologica Italiana – mette in luce ancora una volta come gli estremi climatici possano rapidamente minacciare la disponibilità di acqua anche in territori che normalmente ne sono ricchi: il bacino del Po dopo oltre due mesi senza precipitazioni è in secca. Un anticiclone come quello che si è installato da dicembre sull’Europa occidentale, qualora si insediasse nei mesi estivi con l’agricoltura in attività, porterebbe temperature oltre i 40°C e uno stress idrico imponente”.
Scarsa fiducia nell’acqua del rubinetto
Gli italiani non sembrano conoscerne tutto il suo valore. Secondo una ricerca dall’Osservatorio della Community Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti, più di 2/3 sottostimano il proprio effettivo consumo giornaliero con il conseguente protrarsi di abitudini errate che acutizzano lo stress idrico del Paese e solo il 29,3% dei cittadini beve abitualmente acqua del rubinetto. Siamo primi al mondo per consumo di acqua in bottiglia nonostante la qualità dell’acqua di rete sia tra le più alte in Europa.
Paradosso del bonus sconosciuto
Per quasi 6 cittadini su 10 l’attuale spesa in bolletta è troppo onerosa, quando in realtà le tariffe italiane sono le più basse d’Europa, circa la metà di quelle francesi, ad esempio. L’86% dei rispondenti sovrastima la propria spesa annua e quasi 1/3 dei rispondenti pensa di pagare circa il doppio in più rispetto alla spesa reale. Ciononostante, rimangono poco conosciuti gli strumenti di agevolazione economica previsti in bolletta per le fasce più vulnerabili della popolazione: il bonus idrico e la possibilità di rateizzazione risultano sconosciuti al 60% dei rispondenti, l’esistenza di tariffe agevolate a poco meno del 40%. Pochi conoscono il proprio gestore e il ruolo che svolge.
Approccio “Not In My Back Yard”
Gli italiani dichiarano che il cambiamento climatico è una priorità, ma considerano il problema ancora lontano dal proprio territorio. Eppure sostenere la resilienza e l’ammodernamento della rete è ancora più urgente in un Paese come il nostro sottoposto sempre più frequentemente a eventi climatici estremi come il lungo periodo siccitoso degli scorsi mesi di gennaio e febbraio. “Una filiera dell’acqua efficiente e sostenibile, infatti, deve essere in cima alle priorità italiane ed europee dei prossimi anni”, afferma Valerio De Molli, autore del ‘Libro Bianco Valore Acqua per l’Italia’. Fortunatamente metà dei cittadini sarebbe disposta a sostenere un piccolo aumento in bolletta per il miglioramento qualitativo della depurazione, la riduzione delle perdite di rete e l’ammodernamento della rete infrastrutturale. Fondamentale in un Paese che investe per abitante all’anno nel settore idrico quasi la metà della Francia e della Germania e un terzo del Regno Unito. Aumento che potrebbe essere azzerato se le perdite idriche venissero ridotte di soli 1,1 punti percentuali o se, ad esempio, gli italiani riducessero di circa 16 secondi la durata della doccia giornaliera!