Giorgia Meloni chiama, Ursula von der Leyen risponde presente: visiteranno insieme, nei prossimi giorni, Lampedusa. Una decisione, questa, nata da un invito del Primo ministro italiano alla Presidente della Commissione europea che ha così accettato la ‘convocazione’. Obiettivo, chiaramente, quello di constatare di persona il caos che da giorni sta mettendo in ginocchio l’isola siciliana, con gli sbarchi degli immigrati all’ordine del giorno. E di certo la questione dei migranti, dal punto di vista politico, continua a tenere banco. Soprattutto in Europa, dopo la decisione di Francia e Germania di ‘blindarsi” non accettando momentaneamente l’arrivo di nuove persone dall’Italia, a sua volta in grande difficoltà in questi giorni per gli sbarchi (soprattutto a Lampedusa) di migliaia di persone in cerca di migliori fortune nel vecchio Continente. Ma ieri il Presidente transalpino Emmanuel Macron ha aperto, in qualche modo, a una nuova collaborazione con il governo del BelPaese: “Abbiamo un dovere di solidarietà europea”, ha detto, aggiungendo che la Francia agirà utilizzando sì intransigenza, ma anche umanità. In pratica, bisognerà vedere quali immigrati hanno diritto all’asilo politico e quali invece dovranno tornare a casa”. Decisioni, per il numero uno dell’Eliseo, che comunque “saranno prese in accordo con l’esecutivo Meloni”. E Macron si è anche appellato agli altri Paesi europei “che non devono lasciare l’Italia da sola di fronte a quanto sta accadendo”.
Il colloquio
Intanto proprio ieri il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si è sentito telefonicamente proprio con il suo omologo francese Gerald Darmanin. Sul piatto, ovviamente, il tema di cui sopra. Il titolare del Viminale si è detto molto soddisfatto del colloquio, trovandosi in piena sintonia sul fatto che bisogna lavorare sui flussi regolari: “Il primo obiettivo che insieme all’Europadobbiamo perseguire è quello è bloccare le partenze illegali. È l’unico modo per avere una sana politica di integrazione che serve anche alla nostra società ed economia”. “Abbiamo deciso di agire insieme presso l’Unione europea nelle prossime ore per rafforzare fortemente la prevenzione delle partenze di migranti e la lotta contro i trafficanti di esseri umani”, ha confermato il Ministro transalpino Darmanin. D’accordo su tutto, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Urgono provvedimenti per fermare i flussi migratori e nello stesso tempo bisogna andare avanti con i rimpatri”. Per il Vicepremier l’Europa non può far finta che nulla stia accadendo: “Bisogna comprendere i nostri problemi”.
Solidarietà e collaborazione
Da segnalare che ieri si è tenuto l’incontro sul meccanismo volontario di solidarietà per il ricollocamento nell’Unione europea di migranti richiedenti asilo. Per la Portavoce della Commissione Anitta Hipper c’è bisogno di collaborazione e solidarietà e su questo “contiamo su tutti i Paesi membri per assicurarle”. Dalla Germania un’apertura, seppur minima: “Troveremo un modo per tornare allo scambio che terrà conto del meccanismo di solidarietà e della Convenzione di Dublino”.