70 anni fa la scomparsa del fondatore della DC ricordato dalle più alte cariche istituzionali e della politica
Era il 19 agosto del 1954 quando, a Borgo Valsugana, in provincia di Trento, si spegneva uno tra i patrioti più amati di sempre: Alcide De Gasperi. Uno statista che ha cambiato la storia della politica del Paese, anche grazie alla felice intuizione di fondare la Democrazia Cristiana. Un vero e proprio pezzo di storia dell’Italia, De Gasperi, che ha anche ricoperto il ruolo di primo Capo del governo dell’Italia Repubblicana. E ieri la sua figura, a 70 anni dalla sua morte, è stata ricordata dalle più alte cariche istituzionali. A partire dal Capo dello Stato Sergio Mattarella: “La Repubblica rende omaggio a uno dei suoi Padri fondatori”, le parole del Presidente, “per il suo straordinario contributo alla causa della libertà, alla costruzione della democrazia e di un ordine internazionale pacifico e più giusto”. Mattarella ha tenuto a precisare le origini del fu Premier, nato in un contesto – l’Imperoaustro-ungarico – e in una terra caratterizzata dalla presenza di più culture e che avrebbe attraversato tutte le vicende del Novecento – inclusa l’unione allʼItalia e poi il suo nuovo distacco, per quasi due anni, durante la Seconda Guerra Mondiale con l’inclusionenellʼAlpenvorland, provincia del Reich nazista: “De Gasperidifese l’italianità del suo popolo e profuse il suo impegno politico nell’affermazione di altrettanta tutela dei diritti di ogni comunità, all’insegna del rispetto della identità e della dignità di ogni persona, realizzando condizioni preziose per affermare principi di comprensione e cooperazione internazionale”.
Libertà fondamentali
Mattarella ha poi ricordato di come De Gasperi pagò con la carcerazione la sua opposizione nei confronti dell’affermazionedel regime fascista: “Non rinunciò mai a perseguire quegli ideali volti a pervenire a un ordinamento statale basato sul rispetto delle libertà fondamentali che lo portarono in seguito ad essere riconosciuto come ricostruttore della Patria”. Il Capo dello Stato ha parlato del fondatore della DC (e anche del nostro quotidiano) come di un abile statista, impareggiabile all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, dove in seno a complessi negoziati internazionali, seppe raggiungere equilibri che affermarono nuovamente la dignità dell’Italia gravemente compromessa dalla dittatura. “Si deve alla sua lungimiranza”, la chiosa di Mattarella anche l’adesione dellʼItalia allʼAlleanza Atlantica, strumento di consolidamento delle democrazie, così come, nello stesso tempo, l’avvio del processo di integrazione europea – suo costante obiettivo – in cui la Repubblica Italiana svolse un ruolo di primo piano, tramandando alle generazioni percorsi di pace”. Già, perché De Gasperi è ritenuto, assieme al connazionale Altiero Spinelli, ai francesi Robert Schuman e Jean Monnet, al cancelliere della Germania Ovest Konrad Adenauer, allʼolandese Johan Willem Beyen e al belga Paul-Henri Spaak, uno dei fondatori dellʼUnioneeuropea.
Protagonista della storia italiana
Ma sono stati tanti, tantissimi i pensieri dedicati a questo settantesimo anniversario dalla sua morte. Il Presidente del Senato Ignazio La Russa ha voluto ricordare “con gratitudine” la figura di De Gasperi, “protagonista indiscusso della storia italiana ed europea del dopoguerra, che ha guidato con capacità e grande visione la nostra nazione negli anni post-bellici, contribuendo in modo significativo a costruire le fondamenta dell’Italia”. De Gasperi, per il Presidente della Camera Lorenzo Fontana, è un simbolo della Repubblica tutt’oggi: “È stato un uomo di pace a cui è utile ispirarsi in questo momento storico funestato dal dramma di nuove guerre”. Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha voluto ricordare “con orgoglio” De Gasperi: “Ci consideriamo i suoi eredi, precursori del processo d’integrazione economica e politica dell’Europa”.
Riformatore vero
Su questo settantesimo anniversario dalla scomparsa di De Gasperi è intervenuto anche Gianfranco Rotondi, Presidente della Dc: “Grazie alla ʼfondazione De Gasperiʼ, che ogni anno celebra una messa in onore dello statista trentino scomparso trenta anni fa. È il modo giusto di ricordarne assieme la figura senza strumentalizzazioni e intenti propagandistici”. Per Mariastella Gelmini, senatrice di Azione, De Gasperi è stato un moderato, un popolare e, al contempo, un riformatore vero: “I suoi valori popolari e le sue idee non sono passati di moda”. “Un grande italiano che ha contribuito in modo decisivo alla ricostruzione del Paese e a difendere la libertà e la democrazia, radicando saldamente l’Italia nel campo occidentale” è invece il pensiero del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. “A settant’anni dalla sua morte, la figura di De Gasperi continua a rappresentare un punto di riferimento irrinunciabile per i moderati italiani ed europei” è stato il pensiero del Capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo Fulvio Martusciello. Pina Picierno, Eurodeputata del Pd, ha definito il fondatore della Dc come una stella polare da seguire “anche ora, nel tratto di cammino decisivo che dobbiamo compiere verso una compiuta integrazione europea. Un insegnamento ancora attualissimo di un uomo che ha cambiato con laboriosità e ingegno il nostro destino nazionale ed europeo”. Per Enrico Borghi, Capogruppo di Italia viva a Palazzo Madama, De Gasperi è stato il “ricostruttore della nostra patria e delle nostre istituzioni democratiche”.