A dispetto delle tante incertezze determinate soprattutto dall’aumento dei costi dell’energia e dall’inflazione, che hanno ricadute sia sui costi e fatturati delle produzioni industriali sia sui bilanci familiari, dai dati Istat emerge che a dicembre 2022 il clima di fiducia delle imprese e dei consumatori torna a crescere. Per quanto riguarda il settore produttivo, si tratta del secondo mese consecutivo, anche se il livello raggiunto è comunque inferiore alla media del periodo gennaio-novembre di quest’anno. L’aumento dell’indice deriva da giudizi e aspettative in miglioramento principalmente nei comparti dei servizi e delle costruzioni, che restano, queste ultime, il comparto con gli incrementi più marcati (da 151,9 a 156,6). Anche nel commercio al dettaglio i giudizi sulle vendite sono più positive anche se le relative attese diminuiscono e le scorte di magazzino sono giudicate in accumulo rispetto al mese scorso che cresce. L’unico settore in cui, invece, troviamo un andamento di segno negativo è quello manifatturiero (l’indice passa da 102,5 a 101,4).
Per il commercio un Natale forse non troppo freddo
Tra le componenti analizzate per valutare l’indice di fiducia, il clima economico e il clima futuro registrano gli incrementi più decisi (passano da 95,2 a 106,3 e da 102,8 a 108,2). “È un bel segnale per le prospettive dell’economia italiana alla fine di un anno straordinariamente complicato – è il commento dell’Ufficio Studi Confcommercio -. L’attuale fase di ripiegamento produttivo potrebbe, quindi, essere confinata a un episodio lieve e transitorio”. “Lo scenario futuro, nel complesso, non è certo rassicurante – continua Confcommercio -: l’inflazione dovrebbe essere ancora vivace e crescente, né sono scongiurati i deleteri di una nuova possibile fiammata dei prezzi delle materie prime energetiche. Ma la voglia di tornare alla normalità nei consumi, la buona salute delle aspettative e la prosecuzione della politica dei sostegni pubblici a imprese e famiglie, lasciano ben sperare anche per i prossimi difficili mesi”. “L’auspicio, ora – aggiunge Confesercenti – è che la ripresa del clima di fiducia si confermi anche nei prossimi mesi, perché, nonostante il recupero di novembre e dicembre, per i consumatori siamo ancora ben lontani dai livelli registrati in gran parte dello scorso anno, quando l’inizio dell’allentamento delle restrizioni aveva generato aspettative molto positive, poi freddate dallo scoppio della guerra in Ucraina e dall’esplosione delle bollette energetiche”.
Codacons: aumentare potere d’acquisto delle famiglie
Anche il clima di fiducia dei consumatori registra un incremento (da 98,1 a 102,5) dovuto soprattutto ad un’evoluzione positiva delle opinioni sulla situazione economica del Paese, compreso quelle sulla disoccupazione, anche se le speranze di migliorare la propria situazione restano basse. Il clima personale e quello corrente, infatti, aumentano in modo più contenuto, passando, nell’ordine, da 99,0 a 101,2 e da 94,9 a 98,6. “La fiducia di consumatori e imprese sale – sottolinea Carlo Rienzi, presidente Codacons – grazie all’effetto Natale che infonde ottimismo tra le famiglie, ma è anche la scia dell’effetto ‘nuovo Governo’, che migliora l’indice relativo alla fiducia sulla situazione economica dell’Italia. Un ‘tesoretto’ la fiducia delle famiglie, che ora il Governo deve sfruttare al meglio, sostenendo i consumi in questo difficile momento caratterizzato da una inflazione alle stelle, e difendendo il potere d’acquisto dei cittadini, correggendo le misure inserite nella Manovra che possono avere un effetto depressivo sulla spesa”.