Tutelare famiglie, giovani e imprese: Storie di ordinaria ingiustizia sociale

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Troppe aziende e famiglie subiscono ingiustizie per l’applicazione burocratica di norme  che non tutelano chi è svantaggiato. Il Pnrr non sia solo una occasione per grandi gruppi e banche. Le piccole imprese devono poter partecipare alla pari. Si spezzi l’anello che unisce burocrazia, affari e alta finanza.

Una casa pignorata ad una onesta famiglia di lavoratori  due rate di  mutuo non pagate. Storia  esemplare  di ingiustizia nei confronti di piccole imprese e famiglie. La vicenda  si svolge in un paesino in provincia di Bergamo, a Sorisole, protagonista una famiglia di piccoli imprenditori edili. Sono proprietari di una casa del valore di 1 milione di euro. Ma la loro impresa perde liquidità perché un cliente non ha saldato quanto dovuto . La banca, a fronte di due rate del mutuo non pagate, fa pignorare la casa. La cifra periziata è di 115 mila euro, l’immobile è messo all’asta per 400 mila euro. Una brutta storia senza lieto fine.

Questa vicenda è l’immagine di un rapporto sempre più distorto e vessatorio che famiglie e piccole imprese subiscono da centri finanziari.

 

URGE RIFORMARE LA CRIF

La Centrale rischi finanziari (Crif) ha il potere di  bloccare conti correnti e così mandare al tappeto  famiglie e imprese. Un potere su cui è necessario intervenire con una riforma incisiva, a partire dalla  fondatezza  delle segnalazioni. È necessario individuare chi gestisce la Centrale e quali garanzie hanno gli utenti di banche e finanziarie per non finire vittime di ingiustizia sostanziale.

A questo proposito occorre riflettere anche sul Piano di Rinascita . Chi riuscirà ad  ottenere i finanziamenti ? Le piccole imprese non possono essere svantaggiate, meritano rispetto. Se non saranno previsti meccanismi che le tutelino con compensazioni e sostegni  anche sul piano burocratico, queste aziende rischiano di essere tagliate fuori . Non avranno possibilità di partecipare ai complessi bandi e gare europee. 

 

CENTRALITA’ DELLE PICCOLE IMPRESE NEL PNRR

Nessuna mini impresa può garantirsi consulenze, promuovere raggruppamenti tra aziende, agire con rapidità districandosi nella selva della burocrazia per  essere pronta sulla rampa di lancio dei bandi e dell’ assegnazione dei lavori. Lo diciamo da tempo: l’emergenza Italia la portano sulle spalle le famiglie, i piccoli imprenditori e i giovani. Questi ultimi hanno visto di anno in anno sfumare le possibilità di un posto di lavoro che non sia precario, che valorizzi competenze e aspirazioni. La struttura produttiva del Pase, come le piccole imprese, non può essere la grande assente dall’attuazione del Pnrr.  La politica e il Parlamento diano un segnale di svolta. Siano accanto a chi produce e alle future generazioni. Che non si ripetano più situazioni aberranti come quella della vicenda di cui abbiamo parlato.  Il Paese ha bisogno di scelte migliori, lungimiranti e soprattutto giuste.