Il riconoscimento del NYT lezione all’Italia che non si arrende e che guarda al futuro con passione. Sull’identità dell’autore del romanzo, l’amico Lino Zaccaria svela chi si cela sotto lo pseudonimo di Elena Ferrante
Ne siamo orgogliosi per più di un motivo, per l’autore o l’autrice, per la letteratura italiana, per il nostro Paese e per Napoli. È la nostra soddisfazione per il riconoscimento assegnato al romanzo: “L’amica geniale”, di Elena Ferrante, pubblicato nel 2011, è salito sul podio della classifica del New York Times dei 100 libri più belli del XXI. Riconoscimento tributato alle due protagoniste “Lenù e Lila”, che ha sbaragliato la concorrenza mondiale. Un risultato che suona come una lezione per l’Italia che non si arrende, che ha il coraggio di cambiare e guardare al futuro.
Per 503 intellettuali, autori, critici, da Stephen King a Sarah Jessica Parker, infatti: “Leggere questo romanzo indimenticabile e senza compromessi è come andare in bicicletta sulla ghiaia: è grintoso, scivoloso e snervante, tutto allo stesso tempo”. Un libro prestigioso, che per il New York Times esercita un: “impatto profondo e duraturo sulla letteratura contemporanea”.
Anni difficili e anni di conquiste
Nel romanzo sono condensati tanti aspetti dell’Italia del dopo guerra e degli anni dalla ripresa economica e della vita democratica. Della lotta per l’emancipazione in una società patriarcale e sessista e il cambiamento politico di quegli anni ‘60: dal fermento che animava le giovani generazioni alle nuove conquiste salariali e di progresso civile. Periodi in cui i partiti e la politica, – in particolare l’area moderata e centrista -, hanno creato le basi e realizzato una ampia e diffusa crescita economica e sociale. Nel romanzo si respira questa dimensione del Paese, le contraddizioni ma anche le potenzialità, l’importanza dell’apprendimento, della cultura, di quella partecipazione sofferta allo sforzo sia personale che di una Nazione che desiderava affermarsi e innovarsi e, nel contempo, non tralasciare chi era rimasto indietro. Il libro di Elena Ferrante, è stato un successo planetario, e ora il riconoscimento del New York Times dimostra che l’Italia ha sempre molto da raccontare al mondo. Siamo una Nazione al centro di crocevie di storie del passato e, oggi di ruoli e interessi nella vita e vicissitudini contemporanee. Nel Mediterraneo così come in Europa siamo presenti, e non manca in ogni latitudine la presenza dell’Italia e, non da ultimo, il nostro straordinario appeal turistico, artistico, nella moda e nella innovazione.
Ci sarebbe – la cosa è da auspicare subito – consegnare l’Italia del calcio ad una “Elena Ferrate”, per far riconquistare il ruolo degli Azzurri e del pallone a quella passata epoca dorata che oggi appare malinconicamente tramontata.
Chi è Elena Ferrante?
Altro motivo di soddisfazione riguarda il nostro giornale che ha avuto come protagonista Lino Zaccaria, – quaranta anni al “Mattino”, come redattore capo -, vicedirettore de “la Discussione” e, dal marzo del 2019, direttore editoriale di “Napoli quotidiano”. Come sappiamo, l’identità dell’autore de “L’amica geniale”, è custodito ermeticamente dentro uno pseudonimo, e qui c’è il lavoro certosino e di indagine realizzato da Lino Zaccaria. Un esercizio minuzioso fatto nei quartieri, nei luoghi e nei fatti di cronaca di Napoli, raccolti nel suo libro-inchiesta pubblicato da Graus Editore nel 2023, dal titolo: “Elena Ferrante, chi è costei?”. Zaccaria per gli amanti dei casi letterari da risolvere, ci da molti indizi sul vero autore. Elena Ferrante sarebbe lo pseudonimo di Domenico Starnone. “Probabilmente”, rivela Zaccaria, “Starnone si sarebbe giovato nella stesura dei romanzi di una saggia consulenza femminile, presumibilmente quella della moglie, Anita Raja, più volte tirata in ballo”.
Studiare sempre
L’Italia al femminile, l’Italia geniale, il Paese che ha in sé tanta vitalità può fare ancora molti balzi in avanti. Servono però riforme e saper guardare al domani come nel romanzo, con tenacia, determinazione e amore. Vogliamo chiudere con due citazioni del libro proprio in omaggio a “L’amica geniale”.
…“Qualsiasi cosa succeda, tu continua a studiare”. “Altri due anni: poi prendo la licenza e ho finito”. “No, non finire mai: te li do io i soldi, devi studiare sempre”. Feci un risolino nervoso, poi dissi, “Grazie, ma a un certo punto le scuole finiscono”. “Non per te: tu sei la mia amica geniale, devi diventare la più brava di tutti, maschi e femmine”.
….“Se non c’è amore, non solo inaridisce la vita delle persone, ma anche quella delle città”.