Una serie di incendi boschivi in Cile, alimentata da temperature insolitamente alte e siccità in tutto il Sud America, ha causato la morte di circa cinquantuno persone. Il bilancio delle vittime è destinato ad aumentare. Il presidente Gabriel Boric ha dichiarato lo stato di emergenza. Gli incendi boschivi si sono propagati sino alle città costiere nella regione di Valparaíso, nel centro del Cile, a circa 70 miglia a nord-ovest della capitale, Santiago. Boric ha chiesto un maggior numero di personale militare da dispiegare immediatamente nelle aree colpite, abitate da oltre un milione di persone.
La ministra dell’Interno, Carolina Tohá, ha dichiarato in una conferenza stampa sabato sera che il paese sta affrontando la più grave tragedia dal terremoto del 2010, che causò la morte di oltre 500 persone.
In tutto il paese, nella giornata di sabato, erano divampati 92 incendi, di cui solo quaranta sono stati controllati dai soccorritori. In seguito, si sono estesi a almeno a più di 106.000 acri. La preoccupazione maggiore della ministra Tohá è la moltiplicazione rapida degli incendi, molti dei quali si stanno avvicinando alle aree urbane.
Le autorità stanno indagando sulle cause. Almeno uno degli incendi sembra sia stato appiccato deliberatamente. “Sebbene sia difficile immaginare chi possa essere disposto a causare tanta tragedia e tanto dolore – ha dichiarato Boric in un discorso televisivo – occorre sia chiaro che indagheremo”.
Le autorità non hanno ancora reso noti i nomi delle persone decedute negli incendi. Il bilancio ufficiale delle vittime è aumentato dopo il ritrovamento di alcuni corpi sulle strade.