Hong Kong, territorio già al centro di tensioni politiche, ha presentato un nuovo disegno di legge sulla sicurezza nazionale che ha sollevato ulteriori preoccupazioni riguardo alla libertà nel territorio cinese. La proposta, che prevede l’ergastolo per reati come tradimento e insurrezione, ha scatenato critiche riguardo a un’ulteriore erosione delle libertà civili. La legge, simile a una imposta da Pechino quattro anni fa, ha praticamente soppresso il dissenso. La nuova proposta di legge aumenterebbe il potere del governo nell’affrontare le future sfide al suo dominio, prendendo di mira lo spionaggio, le interferenze esterne e la protezione dei segreti di stato. Sono state suggerite sanzioni più severe per la sedizione. Con il sostegno del leader di Hong Kong, John Lee, ci si aspetta che il disegno di legge possa essere approvato facilmente, forse entro poche settimane, in una legislatura che, a seguito di una revisione elettorale, è ora dominata dai lealisti di Pechino.
Declino delle libertà civili
I critici hanno avvertito che questa legislazione renderebbe il quadro giuridico di Hong Kong sempre più simile a quello della Cina continentale, contribuendo a un ulteriore declino delle libertà civili. Questa preoccupazione si inserisce in un contesto già teso, con l’ex colonia britannica che è tornata sotto il dominio cinese nel 1997, promettendo di mantenere le libertà civili intatte. Il governo ha giustificato la necessità di questa legge facendo riferimento alle proteste antigovernative del 2019, affermando che avrebbero coinvolto solo “una minoranza estremamente piccola” di residenti sleali. Secondo la nuova legge, istigare un paese straniero a invadere la Cina con la forza potrebbe essere considerato un reato di tradimento, punibile con l’ergastolo.