Il Presidente Biden si scusa per aver chiamato “illegale” un immigrato accusato dell’omicidio di una infermiera 22enne

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Nel corso di un’intervista esclusiva con Jonathan Capehart, conduttore di “The”, il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha rinnovato le sue critiche nei confronti della Corte Suprema riguardo alla decisione nel caso Dobbs contro Jackson Women’s Health del 2022. Esprimendo il suo disappunto, il Presidente ha sottolineato che ritiene che la Corte abbia commesso un errore nella lettura della Costituzione, definendo la decisione “sbagliata”.

Le parole di Biden giungono in seguito alle tensioni suscitate dalla sentenza della Corte che ha affrontato la questione dell’aborto, suscitando reazioni contrastanti in tutto il paese. Durante la campagna elettorale in Georgia, il Presidente ha ribadito queste osservazioni, sottolineando l’importanza del potere elettorale delle donne e promettendo cambiamenti significativi in risposta alle decisioni della Corte.

Inoltre, Biden ha colto l’occasione per distanziarsi dalle sue precedenti dichiarazioni riguardanti gli immigrati senza documenti, esprimendo rimpianto per aver utilizzato il termine “illegale” per descrivere Jose Antonio Ibarra, un venezuelano coinvolto in un caso di omicidio in Georgia. Questo gesto si inserisce in un contesto di crescente sensibilità verso il linguaggio utilizzato per riferirsi agli immigrati, con una sempre più ampia consapevolezza della necessità di utilizzare termini più rispettosi e accurati.

Le critiche di Biden non si sono limitate alla Corte Suprema, ma hanno incluso anche un attacco nei confronti dell’ex presidente Donald Trump e dei giudici da lui nominati. La campagna del Presidente ha preso di mira l’ex presidente per la sua scelta di nominare giudici che, secondo Biden e i suoi sostenitori, potrebbero mettere a rischio i diritti delle donne e delle minoranze.

Lauren Hitt, portavoce senior della campagna di Biden, ha citato l’esempio di Amy Coney Barrett, una delle nomine di Trump alla Corte Suprema, che ha evitato di esprimere la sua posizione sulla criminalizzazione della fecondazione in vitro. Questo, secondo Hitt, è indicativo dei pericoli rappresentati dalle nomine dei giudici da parte di Trump e della sua amministrazione.