Sono molte le decisioni che si possono definire storiche che arrivano dal vertice Nato di Madrid. Primo fra tutti l’invito ufficiale alla adesione a Svezia e Finlandia dopo il via libera della Turchia. Una adesione che “renderà più sicuri i due Paesi e l’area euro-atlantica”, si legge nella dichiarazione congiunta pubblicata nel corso della prima giornata di lavori. ”Putin voleva dividerci – ha commentato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen -. Quello che ha ottenuto è un allineamento più forte tra Ue e Nato. Questo è un buon giorno per l’alleanza transatlantica”.
Le nuove strategie Nato e l’asse Mosca-Pechino
Approvato dai leader degli Stati Nato anche il nuovo Strategic Concept, che definisce la strategia complessiva dei prossimi dieci anni. Il documento “descrive l’ambiente di sicurezza che l’Alleanza deve affrontare, riafferma i valori e precisa lo scopo chiave della Nato e la più grande responsabilità di garantire la difesa collettiva basata su un approccio a 360 gradi. Stabilisce inoltre i tre compiti fondamentali della Nato, di deterrenza e difesa; prevenzione e gestione delle crisi; e sicurezza cooperativa”. Dopo dieci anni l’Alleanza Atlantica, dunque, aggiorna il suo programma di azione basato sulla capacità di “resilienza”, di resistere e di sagomarsi sulle nuove esigenze, oggi concentrate sulla traiettoria Mosca-Pechino. Un totale cambiamento rispetto all’impostazione del precedente summit di Lisbona, in cui il Cremlino era definito un “Partner” e la Cina non era sostanzialmente menzionata.
La Russia un nemico e la Cina un sorvegliato speciale
Nell’ultima bozza del documento finale, la Russia è definita il primo pericolo da affrontare, “cerca di stabilire sfere di influenza e controllo diretto attraverso la coercizione, la sovversione, l’aggressione e l’annessione. Utilizza mezzi convenzionali, informatici e ibridi contro di noi e i nostri partner”. Per quanto riguarda la Cina, nel nuovo Concept si legge che le sue ambizioni e le politiche coercitive “sfidano i nostri interessi e la nostra sicurezza. La Repubblica popolare impiega una vasta gamma di strumenti politici, economici e militari per aumentare la sua influenza globale e il suo progetto di potere, pur rimanendo opaca circa la sua strategia, le sue intenzioni e il suo rafforzamento militare”. Inoltre, “il partenariato strategico che si approfondisce tra Cina e Russia e i loro tentativi di minare l’ordine internazionale basato sulle regole vanno contro i nostri valori. L’instabilità oltre ai nostri confini sta anche contribuendo alla migrazione irregolare ed al traffico di esseri umani “.
La guerra deciderà l’ordine mondiale
Per questo la Nato deve rinnovarsi e diventare “globale” e “bicefala”, rafforzando a est i legami con suoi “membri”, impostando un rapporto innovativo con l’Unione Europea e tornando a chiamare esplicitamente la Russia un” nemico”. Contemporaneamente, tracciando un quadro di “partnership” dall’Africa all’estremo Oriente, perché il mondo della Difesa non si muove più solo lungo l’asse Washington-Mosca. Nella geopolitica è entrata anche la Cina, non tanto come un avversario militare ma come una “sfida”. L’Ucraina è quasi un test: “È una guerra per il diritto di dettare le condizioni in Europa, per decidere come sarà il futuro ordine mondiale”, ha infatti detto Zelensky intervenendo al vertice in videoconferenza.
Condanna unanime della crudeltà russa. Stoltenberg, Ucraina può contare su noi finche’ serve
La Russia ha la piena responsabilità della catastrofe umanitaria in Ucraina, si legge nella dichiarazione congiunta dei capi di Stato e di Governo a Madrid. “Condanniamo la guerra di aggressione russa contro l’Ucraina nei termini più forti possibili”, è “una palese violazione del diritto internazionale”. “La crudeltà russa ha provocato immense sofferenze” e ha “colpito in modo sproporzionato donne e bambini”. “Siamo solidali con il governo e il popolo ucraini nella loro eroica difesa del Paese”, “ribadiamo il nostro costante sostegno all’indipendenza”.
Nuovo pacchetto di aiuti a Ucraina
Per aiutare il Paese a difendere la sua sovranità e integrità territoriale “abbiamo deciso un pacchetto rafforzato di sostegno – si legge nella dichiarazione -. Ciò accelererà la fornitura di attrezzature di difesa non letali, migliorerà le difese informatiche e la resilienza dell’Ucraina e sosterrà la modernizzazione del suo settore della difesa nella sua transizione per rafforzare l’interoperabilità a lungo termine. A lungo termine, assisteremo l’Ucraina e sosterremo gli sforzi nel suo percorso di ricostruzione e riforme postbelliche”.
Rafforzamento militare USA in Europa
Per contribuire alla sicurezza regionale gli Stati Uniti potenzieranno la loro presenza militare in Europa, una mossa che coinvolgerà direttamente l’Italia, che assieme alla Germania vedrà l’arrivo di rinforzi dagli Stati Uniti “per la difesa aerea e per altre capacità”. Ad annunciarlo è stato il presidente Joe Biden. Attualmente gli Stati Uniti hanno già oltre 100 mila militari dispiegati in Europa, cinque volte quanti ve ne erano prima che il presidente russo lanciasse “l’operazione militare speciale” in Ucraina. “Putin – ha sottolineato il presidente statunitense – voleva una ‘Finlandizzazione’ dell’Europa, invece avrà una ‘Nato–izzazione’ dell’Europa. È esattamente quel che non voleva, ma è anche esattamente quel che occorre fare per garantire la sicurezza dell’Europa”.