Trovato morto ispettore della Boeing: nel 2017 aveva presentato una denuncia per presunti difetti di sicurezza dell’aereo

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Nella comunità di Charleston, nella Carolina del Sud, un’ombra di tragedia si è abbattuta con la morte di John Barnett, sessantaduenne ex ispettore della Boeing. Le autorità locali hanno confermato che Barnett è stato trovato senza vita sabato scorso, vittima di una ferita autoinflitta da arma da fuoco. La vicenda di Barnett, tuttavia, è intrisa di polemiche e sospetti. L’uomo aveva mosso gravi accuse riguardo ai presunti difetti di sicurezza degli aerei Boeing, denunciando un ambiente lavorativo dove la sicurezza sembrava essere sacrificata sull’altare dei profitti. La sua famiglia ha dichiarato che Barnett aveva cercato di portare alla luce le sue preoccupazioni, ma si era scontrato con una “cultura dell’occultamento” all’interno della Boeing. La tensione e lo stress derivanti da questa situazione avrebbero contribuito ai suoi problemi di salute mentale, inclusi attacchi di ansia e disturbo da stress post-traumatico.

Carriera trentennale

Barnett aveva lavorato per oltre tre decenni presso il gigante dell’industria aeronautica, ma nel 2017 aveva segnalato alle autorità aeronautiche gravi carenze di sicurezza che definiva potenzialmente “catastrofiche”. Le sue preoccupazioni riguardavano specificamente i trucioli metallici creati durante il processo di assemblaggio degli aerei, che avrebbero potuto danneggiare i controlli di volo. Le indagini del Dipartimento di Giustizia riguardo a un incidente avvenuto a gennaio, quando una presa su un volo dell’Alaska Airlines ha portato temporaneamente alla messa a terra di alcuni Boeing 737 Max 9, hanno dato ulteriore rilevanza alle accuse di Barnett. Anche un incidente più recente, in cui cinquanta persone sono rimaste ferite su un Boeing Dreamliner durante un volo da Sydney ad Auckland, ha sollevato ulteriori preoccupazioni sulla sicurezza degli aeromobili. La morte di Barnett è stata subito oggetto di speculazioni, ma le autorità di Charleston hanno dichiarato che al momento non ci sono indicazioni di comportamenti illeciti. Tuttavia, la famiglia di Barnett insiste sul fatto che la “cultura ostile” nell’ambiente di lavoro presso la Boeing abbia contribuito alla tragedia. Nonostante il dolore per la perdita, la famiglia di Barnett ha dichiarato che l’uomo attendeva con ansia la sua giornata in tribunale, dove avrebbe affrontato la Boeing con le sue accuse.