Più occupazione tra donne e giovani, scende tra uomini e ultra 50enni

L’Istat ha diffuso i dati ufficiali sul totale degli occupati e disoccupati in Italia alla data di dicembre 2021, che confermano il trend provvisorio delineato già in aprile dell’anno scorso e tengono conto del nuovo regolamento europeo. La principale novità introdotta è che ora i lavoratori assenti per più di tre mesi non vengono più considerati occupati mentre prima sì se percepivano una retribuzione di almeno il 50%. In pratica, mentre fino all’anno scorso i lavoratori in cassa integrazione venivano conteggiati tra gli occupati, anche se erano in cig da oltre tre mesi, dal primo gennaio 2021 non lo sono più, finendo o tra i disoccupati, se stanno cercando attivamente un lavoro, o tra gli inattivi.

Occupazione stabile al 59%, scende disoccupazione al 9% ma non per autonomi

Il tasso di occupazione risulta stabile al 59,0%. La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (- 1,3%, pari a – 29mila unità rispetto a novembre) si osserva tra le donne e per tutte le classi d’età, con l’unica eccezione dei 35-49enni. Il tasso di disoccupazione scende al 9,0% nel complesso (- 0,1 punti) e al 26,8% tra i giovani (- 0,7 punti). La stabilità dell’occupazione, dunque, è sintesi della crescita del numero di occupati tra le donne, i dipendenti a termine e le persone con meno di 50 anni e del calo tra gli uomini, gli autonomi e gli ultra 50enni. “Il dato diffuso dall’Istat sui disoccupati di dicembre, se da un lato sancisce il rientro, quasi completo rispetto al periodo pre-pandemico, della situazione occupazionale con lo stesso tasso di febbraio 2020 – commenta così l’Ufficio economico Confesercenti in una nota – dall’altro sottolinea, purtroppo, che l’emorragia degli autonomi non si arresta”.

Nell’ultimo trimestre 2021 +70.00 occupati, -178.000 inattivi, stabili i disoccupati in cerca

Sostanzialmente stabile anche il numero di inattivi (tasso al 35,1%) tra i 15 e i 64 anni, frutto della crescita osservata tra uomini e ultra 50enni e della diminuzione tra donne e individui con meno di 50 anni di età. Confrontando il trimestre ottobre-dicembre 2021 con quello precedente (luglio-settembre), si osserva un livello di occupazione più elevato dello 0,3%, con un aumento di 70mila occupati. La crescita dell’occupazione registrata nel confronto trimestrale si associa alla stabilità del numero di persone in cerca di occupazione e alla diminuzione di quello degli inattivi (-1,3%, pari a -178mila unità).

Dicembre 2020-dicembre 2021: cresce l’occupazione, diminuiscono disoccupati e inattivi

Il numero di occupati a dicembre 2021 è superiore a quello di dicembre 2020 del 2,4% (+540mila unità). Solo per i lavoratori tra i 35 e i 49 anni si osserva stabilità, ma per effetto della componente demografica. Il tasso di occupazione – in aumento di 1,9 punti percentuali – sale, infatti, per tutte le classi di età. Rispetto a dicembre 2020, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-7,6%, pari a -184mila unità), sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (- 4,7%, pari a -653mila). Effetto, però, denunciano i sindacati, dell’aumento solo dei contratti a termine: “Negli ultimissimi mesi del 2021 – fa notare la segretaria confederale della Uil, Ivana Veronese – sono cresciuti con percentuali a due cifre rispetto ad un arrancante, ed alquanto indeciso, aumento dei contratti a tempo indeterminato”.