Quante divisioni ha il Governo?

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Se mai c’è stata, la luna di miele nella maggioranza è già finita. Ma i tre partiti di governo non sono ancora dei separati in casa. Ci sono borbottii ma non litigi. I successi internazionali di Meloni mettono in secondo piano la politica delle mani libere che Forza Italia e Lega cercano di praticare, per ora senza apprezzabili risultati. Anche perchè Salvini e Berlusconi giocano ciascuno per sé, nel difficile tentativo di recuperare consenso. E questo facilita il compito di Meloni, che tiene la barra dritta senza temere un assalto congiunto dei due partiti della coalizione.

Il Presidente del Consiglio non ama scendere nelle polemiche interne alla maggioranza ma stavolta ha dovuto usare l’estintore per spegnere, con una nota ufficiale di Palazzo Chigi, il fuoco che rischiava di bruciare un ministro di punta del Governo, Carlo Nordio. A Salvini non piace la linea ipergarantista  del Ministro di Giustizia che invece Berlusconi e i suoi difendono a spada tratta. Meloni assicura che in settimana sarà tutto chiarito e Nordio potrà svolgere il suo lavoro senza intoppi.

Nel Governo quindi non ci sarebbero divisioni e tutto filerebbe più o meno liscio. Per la verità difficoltà di comunicazione ce ne sono state tante. Su varie questioni è sembrato che ciascuna forza della maggioranza parlasse per sé come se non esistesse un vincolo di coalizione .

Meloni non se ne fa un gran cruccio, perchè sa che alla fine  né Salvini né Berlusconi possono forzare i giochi. Possono conquistare titoli e visibilità nei giornali ma quando si deve decidere in Consiglio dei Ministri e quando si vota in Parlamento alla fine tutti rientrano in buon ordine. D’altronde il Governo esiste da pochi mesi, ha di fronte l’orizzonte di 5 anni di legislatura e solo uno sconsiderato potrebbe immaginare di farlo cadere. Meloni sa, però, che deve essere prudente, pur godendo di un’autorevolezza personale e pur avendo il suo partito il doppio dei voti di Salvini e Berlusconi messi insieme. Mai mostrare troppo i muscoli se non sei obbligato a farlo, ma neanche puoi restare a guardare, se qualcuno cerca di logorarti. Meloni per ora punta a rafforzare il suo prestigio internazionale non solo in Europa ma presto dovrà  far capire agli alleati che il fatto di non avere un’opposizione forte e compatta non autorizza la maggioranza a perdersi in scaramucce che ne ledono la credibilità.