Le parole misurate ma ferme di Meloni sono rivolte a maggioranza e opposizione con un richiamo di tipo istituzionale: dividersi, più o meno artificialmente, sul 41-bis e sulla lotta a mafia e terrorismo è un regalo ai nemici dello Stato.
Ma tra le righe quelle parole pacate sono anche una velata tirata d’orecchie a chi nel suo partito non ha ancora capito che la presidente del Consiglio non gradisce i toni accesi, le sparate a tutti i costi e l’esasperazione dello scontro con le forze di opposizione. Meloni ha dato un’impronta equilibrata alla sua Presidenza, sta tessendo una delicata trama di rapporti internazionali e non ha certo bisogno che un giorno sì e l’altro pure debba trovarsi sui giornali e per giunta in Parlamento dichiarazioni che finiscono per disturbare il suo lavoro. E si, perchè il recente pasticcio su Cospito e 41-bis ha messo in imbarazzo uno dei ministri chiave come Nordio, ha ridato fiato ad un’opposizione che sembrava occupata in ben altre faccende e costringe ora la Presidente del Consiglio a evitare contraccolpi sia sull’immagine del governo sia all’interno del suo partito. Insomma. Chi ha orecchie per intendere intenda.