Il tumore del seno è la neoplasia più diagnosticata tra le donne e la principale causa di morte per cancro della popolazione femminile mondiale. Ogni anno nel mondo si registrano 1,6 milioni di nuovi casi, mentre in Italia nello stesso lasso di tempo ne vengono colpite circa 48 mila donne e 300 uomini. Numeri che giustificano il tenace lavoro scientifico che ha portato alla creazione del più grande e completo atlante delle cellule della mammella umana, fornendo un quadro dettagliatissimo del tessuto mammario sano e gettando nuova luce sulle differenze cellulari legate a diverse condizioni e situazioni fisiologiche.
Il progetto, noto come Human Breast Cell Atlas, ha coinvolto ricercatori dell’MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas, l’Università della California a Irvine e il Baylor College of Medicine di Houston. Per sette anni, gli studiosi hanno impiegato una vasta gamma di tecnologie avanzate analizzando oltre 700.000 cellule prelevate da 126 donne per comprendere la complessità cellulare del tessuto mammario sano, ma anche raccogliere informazioni cruciali per la comprensione delle malattie che colpiscono il seno, inclusi i tumori. La comprensione delle dinamiche cellulari può portare a una migliore identificazione dei bersagli terapeutici e a strategie di trattamento più efficaci.
L’atlante ha permesso di identificare 12 tipologie principali di nuclei, comprese tre gamme di cellule epiteliali, cellule linfatiche e vascolari, linfociti B e T, cellule mieloidi, adipociti e fibroblasti. I dati raccolti hanno individuato differenze significative legate all’etnia, al peso corporeo, all’età, alla gravidanza e alla menopausa, suggerendo che questi fattori possono influenzare la composizione cellulare del tessuto mammario e, potenzialmente, la suscettibilità a determinate malattie, inclusi i tumori al seno.
L’Human Breast Cell Atlas è destinato a diventare una risorsa fondamentale per gli scienziati e i ricercatori che studiano il cancro al seno e altre patologie correlate, offrendo informazioni dettagliate sulle diverse tipologie cellulari e stati cellulari presenti nel tessuto mammario sano e una base solida per indagini future e sviluppo di terapie mirate.
“Siamo entusiasti di vedere il completamento di questo monumentale progetto di sette anni – afferma Nicholas Navin dell’MD Anderson -. Siamo stati in grado di sfruttare molte tecnologie per definire, in modo molto granulare, tutti i diversi tipi di cellule e stati cellulari in ciascuna delle aree principali del seno. Ci aspettiamo che questo strumento sia molto utile per chiunque studi il cancro del seno e altre malattie come la mastite, così come lo sviluppo del seno e l’incapacità di allattare”.
La ricerca rientra nel più ampio progetto Human Cell Atlas, un’ambiziosa iniziativa sostenuta dalla Chan Zuckerberg Initiative con l’obiettivo di mappare tutte le cellule del corpo umano. Questi primi risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Nature.