Aumenta lo spreco alimentare, mentre 800 mln muoiono di fame

“One Health, One Earth. Stop food waste”, “Una salute, una terra. Stop allo spreco alimentare”, questo lo slogan della nona Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, lanciata da Fao e Nazioni Unite per porre l’attenzione sui danni causati dalle perdite di cibo e promuovere sistemi alimentari più equi. Un messaggio chiaro quello di quest’anno che ancora una volta ricorda come tutto sia interconnesso: alimentazione, salute individ uale e collettiva e salvaguardia del Pianeta.

Perché, lo spreco alimentare non è solo uno schiaffo alla povertà, ma anche un danno economico e ambientale. È responsabile, infatti, di una parte importante delle emissioni di gas serra del comparto agroalimentare sempre più intensivo per rispondere alla domanda di un mercato consumistico e concorre ad aggravare le perdite di suolo, acqua e biodiversità associate alla produzione del cibo. Quasi 1,4 miliardi di ettari di superficie agricola mondiale vengono usati per produrre cibo che poi non viene utilizzato. Senza, poi, contare i costi dello smaltimento dei rifiuti e la spesa sanitaria da malnutrizione, per difetto e per eccesso.

 

Gli italiani sprecano 30 chili all’anno, ma nel resto del mondo va peggio

Secondo il Report 2022 dell’Osservatorio Waste Watcher ancora oggi ogni italiano butta via circa 30 chili di cibo all’anno, con un incremento del 15 per cento degli sperperi nell’ultimo anno. In cima alla lista dei cibi gettati la frutta fresca (27%), seguono cipolle, aglio e tuberi come le patate (17 %), il pane (16 %), le verdure (16 %) e l’insalata (15 %).

Tuttavia, da una indagine mondiale del Food & waste around the world (l’analisi sugli sprechi alimentari del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente Unep), l’Italia risulta il Paese più virtuoso. Se, infatti, gli italiani buttano via in media 595,3 grammi di alimenti a settimana pro capite, in Russia 672 grammi, in Spagna 836 grammi, in Gran Bretagna 949 grammi, in Germania 1,081 grammi, in Canada 1.144 grammi, in Cina 1.153 grammi e negli Stati Uniti ben 1.453 grammi. Allo spreco a livello domestico vanno poi aggiunte le perdite che si hanno lungo la filiera, dalla produzione della distribuzione, che secondo il Food Waste Index Report 2021, nel 2019 hanno raggiunto circa i 931 milioni di tonnellate di alimenti, il 17 per cento di quelli disponibili.

La preghiera del Papa

Di contro tre miliardi di persone nel mondo non possono contare su una dieta nutriente, 800 milioni muoiono di fame. Papa Francesco, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, ha espresso l’auspicio di un reale cambiamento di rotta nel sistema alimentare mondiale, esortando produttori e consumatori a prendere decisioni etiche e sostenibili. “Rafforzare la logica della solidarietà”, ha chiesto il Pontefice, per superare le fredde logiche di mercato. “A livello mondiale, il totale degli sprechi alimentari è uguale a quello di 23 milioni di camion da 40 tonnellate a pieno carico – ha ricordato Maurizio Martina, vicedirettore Generale Fao, in occasione della presentazione del Rapporto ‘Il caso Italia’ 2022 di Waste Watcher International – che, allineati insieme, possono fare il giro della terra per ben sette volte”.