In occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita nel 2017 su iniziativa del Miur nell’ambito del Piano nazionale per la prevenzione del bullismo e del cyberbullismo a scuola e celebrata annualmente il 7 febbraio, il Ministero della Salute ha pubblicato i risultati della raccolta dati HBSC Italia 2022, realizzata dal Gruppo di Lavoro nazionale per la Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children (HBSC) Italia insieme all’Istituto Superiore di Sanità. La ricerca HBSC Italia, che viene eseguita ogni quattro anni, ha permesso un confronto con lo stato di salute di un gruppo analogo di adolescenti nel 2017/2018, consentendo così una stima degli effetti sul loro stato di salute e sui comportamenti ad esso legati.
Fenomeni che esprimono scarsa tolleranza
Il Ministero della Salute partecipa al Gruppo di Lavoro HBSC Italia unitamente all’Istituto Superiore di Sanità, all’Università degli Studi di Torino, all’Università degli Studi di Padova, all’Università degli Studi di Siena, al Ministero dell’Istruzione e del Merito e alle Regioni. “Il bullismo e il cyberbullismo, sono caratterizzati da manifestazioni violente e intenzionali, di tipo verbale, fisico, sociale, ripetute nel tempo da parte di un singolo o da più persone, anche online (cyberbullismo) – spiega il Ministero della Salute, precisando che – esiste uno squilibrio di potere tra chi aggredisce, per ferire e umiliare e chi subisce e non riesce a difendersi. Si tratta di fenomeni che esprimono scarsa tolleranza e non accettazione verso chi è ritenuto diverso per etnia, per religione, per caratteristiche psicofisiche, per genere, per identità di genere, per orientamento sessuale e per particolari realtà familiari”.
Più frequenti nei più piccoli
L’indagine ha coinvolto un campione rappresentativo in tutte le Regioni di giovani di 11, 13, 15 e 17 anni. Secondo i dati della Sorveglianza Health Behaviour in School-aged Children – HBSC Italia 2022, gli atti di bullismo subiti a scuola sono più frequenti nei più piccoli di 11 e 13 anni e nelle ragazze. Anche il fenomeno del cyberbullismo è in crescita nelle ragazze e nei ragazzi di 11 e 13 anni. I due fenomeni diminuiscono al crescere dell’età. Il bullismo riguarda entrambi i sessi, non solo i maschi. Più nel dettaglio, il fenomeno è caratterizzato da azioni intimidatorie come molestie e forme di persecuzione esercitate intenzionalmente e ripetutamente da una persona o da un gruppo di persone, su una vittima, anche online (cyberbullismo).
Bullismo e cyberbullismo
I dati HBSC Italia sul ‘bullismo’ evidenziano che i bambini di 11 anni vittime di bullismo sono il 18,9 % dei ragazzi e il 19,8% delle ragazze; nella fascia di età 13 anni sono il 14,6% dei maschi e il 17,3% delle femmine; gli adolescenti (15 anni) sono il 9,9% dei ragazzi e il 9,2% delle ragazze. In merito al ‘cyberbullismo’, secondo quanto emerge, nella fascia di età 11 anni risultano vittime di cyberbullismo il 17,2% dei maschi e il 21,1% delle femmine; i 13enni coinvolti sono il 12,9% dei ragazzi e il 18,4% delle ragazze; gli adolescenti di 15 anni sono il 9,2% dei maschi e l’11,4% delle femmine. Questa accurata indagine rappresenta lo strumento nazionale per il monitoraggio dei fattori e dei processi che possono determinare effetti sulla salute degli adolescenti, attraverso la raccolta di dati sulla salute, sui comportamenti ad essa correlati e sui loro determinanti. Anche Il Report del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale sui “Minorenni vittime di abusi” aggiornato al 2022 evidenzia che per quanto riguarda i casi di cyberbullismo si è registrato un incremento pari al 13%, tra l’anno 2020 e il 2021: nella fascia di età 0-9 anni i dati sono rimasti sostanzialmente identici mentre l’incremento maggiore ha riguardato la fascia di età 14-17 anni.