L’Unione Europea ha rilevato l’esistenza di 7,8 milioni di famiglie monoparentali, un numero cospicuo ma la loro tutela è ancora limitata e frammentata. Non esistono, infatti, leggi vere e proprie a supporto di questa condizione personale, ma tante piccole delibere legate a singoli casi. Certo è che essere una famiglia monogenitoriale può essere molto complesso, sia dal punto di vista organizzativo sia dal punto di vista economico. L’incidenza della povertà minorile nelle famiglie italiane composte da un solo genitore è cresciuta dopo l’emergenza Covid. Già prima della pandemia, il fenomeno della povertà alimentare toccava l’apice proprio tra i nuclei monogenitoriali.
Nel 2019 quasi il 13% delle famiglie con genitore singolo dichiarava di potersi permettere un pasto di carne o pesce solo ogni due giorni. Negli anni successivi la rilevazione non è considerabile statisticamente significativa a causa della numerosità del campione indagato. Tuttavia indica ancora una percentuale elevata, superiore al 9% sia nel 2020 sia nel 2021.
Da una stima effettuata dall’Istat nel 2018 sul biennio 2015-16, in Italia le madri sole rappresentavano l’86,4% dei nuclei monogenitore con figli a carico, per un totale di 893mila donne su un totale di 1 milione e 34mila rilevate in quell’anno. Nel 2016 solo il 63,8% erano in possesso di un lavoro, in calo dopo la crisi economica a cavallo degli anni 2000 e 2010, il 24,4% delle madri sole risultava inattiva e quasi il 12% era disoccupata.
Per questo sarebbe ormai doveroso porre una certa attenzione con politiche di sostegno a questo fenomeno in netto aumento negli ultimi decenni. Nella metà degli Anni ’90, le famiglie monogenitoriali erano poco meno di 500mila, mentre nel biennio 2015-‘16 avevano già superato il milione e nel 2021 hanno raggiunto il 1 milione e 62mila. Si tratta di nuclei dove il genitore di riferimento è in più dell’80% dei casi una madre sola, come attesta l’ultima indagine dell’Osservatorio povertà educativa realizzata da Openpolis in collaborazione con l’impresa sociale “Con i Bambini”, e finanziata dal Fondo nazionale per il contrasto della povertà educativa minorile.
Secondo i dati di Eurostat, la distribuzione delle famiglie monogenitoriali nel nostro Paese non è omogena. Roma è il territorio con la percentuale più alta (13,9%), seguito dalla provincia di Savona (12,5%) e da quella autonoma di Bolzano (12,3%). Sopra la soglia del 12% anche un’altra Provincia ligure, Imperia (12,1%).
A livello di divari interni alle singole Regioni è interessante rilevare le forti differenze tra le province siciliane. Nella parte orientale dell’isola il fenomeno sembra essere più frequente (Messina 10,5%; Catania 9,7%), mentre Agrigento (5,4%), Enna (5,7%) e Caltanissetta (6,4%) sono agli ultimi posti della classifica nazionale.